La carne corrisponde ad un elemento fondamentale per quasi ogni forma di ordinamento alimentare umano, in modo particolare il contesto che siamo più abituati a conoscere ha evidenziato a lungo un aspetto prettamente legato alla possibilità economica: fino a non troppi secoli fa solo chi era sufficientemente ed adeguatamente “ricco” da potersi permettere di consumare carne, mentre in contesti attuali pur restando qualcosa di mediamente più “costoso” rispetto ai vegetali o ai cereali la carne ha visto una forte componente di rivalutazione ed oggi svariate forme di questo alimenti sono “messe al bando” dalle diete salutiste. Tra le forme di insaccati considerati più tollerati per la salute spiccano la bresaola e la fesa di tacchino. Ma quale è la più adatta per la salute?
Bresaola o fesa di tacchino? Ecco cosa è migliore per la salute
La bresaola viene considerata un salume mediamente pregiato ed adatto al consumo anche per chi sta attento alla salute essendo mediamente meno “lavorato” rispetto ad altre versioni. Si tratta di un insaccato (e non un salume in quanto corrispondente ad una forma unica di pezzo di carne, prevalentemente di bovino che viene sviluppato da parti dell’animale molto precise) crudo.
Anche se è adatto ad un consumo presso le persone che soffrono di colesterolo alto, presenta comunque una percentuale potezialmente dannosa di spezie e sale, che possono essere causa di ipertensione diffusa. Inoltre la bresaola non è consigliabile per le donne incinte, essendo un alimento crudo.
La fesa di tacchino, in particolare quelle di qualità bio risulta essere maggiormente adatta in quanto meno calorica (tendenzialmente non supera le 100 calorie per etto contro le 150 della bresaola). Presenta meno controindicazioni che comunque non sono presenti in quantità importanti nella bresala, però dovendo scegliere quale è la più salutare, la fesa di tacchino, in particolare quella arrosto risulta essere maggiormente consigliabile.
