Lo zucchero ha determinato una vera e propria evoluzione e rivoluzione sia nel comparto alimentare ma anche quello salutare e logistico, condizionando anche il concetto di importazioni, e la storia delle nazioni che sono compatibili con la coltivazione dei vegetali, come la barbabietola ed in modo particolare la canna da zucchero.
Zucchero di canna: incredibile, ecco cosa accade se…
Lo zucchero di canna, definito nella variante più scura rispetto a quella tradizionale bianca, è oramai molto popolare in tutti i supermercati e punti vendita, risultando effettivamente comune anche in varie tipologie, come quello integrale, quello cristallizzato oppure il Demerara, più scuro.
Il sapore tende ad essere tendenzialmente un po’ diverso dal bianco anche se erroreamente si considera quello “di canna” come meno dannoso per la salute.
In realtà non è così in quantolo zucchero è sempre composto da saccarosio, un disaccaride che ha al suo interno due zuccheri, fruttosio e glucosio. Quello bianco deriva prevalentemente dalla barbabietola, quello “scuro” di varie gradazioni generalmente dalla canna da zucchero (anche se il bianco può anch’esso provenire da quest’ultimo).
Ciò che li differisce è sostanzialmente la tipologia di raffinazione che è più costante e presente per la variante bianca, quasi priva di melassa, che è invece presente in quantità appena superiori nelle varianti “scure” definite “di canna”.
Dal punto di vsita calorico e quindi in relazione all’impatto sulla salute, non ci sono reali differenze: in entrambi i casi infatti le differenze sono così minime da non determinare effetti più o meno negativi tra le parti, in buona sostanza ” fanno male entrambi ” se si eccede nel consumo.
Cambia prevalentemente il sapore e la consistenza anche se è bene controllare l’etichetta: meglio che non sia presente un colorante potenzialmente dannoso se in grandi quantità come l’E150c che ha una funzione cromatica, rendendo lo zucchero più scuro.
