La storia della lira italiana è molto ricca di esemplari più o meno conosciuti anche se quando si fa riferimento specificamente alle emissioni coniate dal secondo dopoguerra in poi è facile riconoscere le monete e le banconote, come le 10 lire che corrispondono ad uno standard quantitativo piuttosto elevato.
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Le 10 lire del Regno d’Italia sono state emissioni dall’alto valore economico ma con la proclamazione della Repubblica nel 1946 la valuta è cambiata radicalmente e le 10 lire, diffuse in due versioni, rispettivamente la Olivo e la più diffusa Spiga sono state concepite fin dal principio come comuni per la circolazione tradizionale.
La prima, la Olivo è sensibilmente più rara anche perchè emessa solo per 4 anni, dal 46 al 50, dal 51 al 2000 è stata invece coniata la Spiga.
La Olivo è senz’altro la più interessante perchè nella tiratura di quegli anni, tra le varie difficoltà produttive del periodo post bellico, possono nascondersi esemplari molto interessanti, basta saper riconoscere.
Questa emissione è chiamata anche Pegaso visto che assieme ad un rametto di ulivo, corrispondono alle raffigurazioni.
L’anno di coniatura è senz’altro importante per avere una visione generale. Le meno rare sono quelle del 1949 e 1950 ma un esemplare in ottimo stato vale comunque fino a 50 euro, 150 per le monete del 1948.
Le più rare in assoluto sono le emissioni del 1947 in quanto coniate in soli 12 mila esemplari, praticamente niente se confrontate alle annate precedenti e successive. Proprio quelle del 1947 possono contare su una valutazione di vendita molto importante, ovviamente commisurata alle condizioni.
Un esemplare in buono stato vale almeno 1000 euro, uno in ottimo stato supera i 2500 euro mentre in stato Fior di Conio, quello migliore possibile possono portare ad un guadagno anche superiore a 4300 euro, dato l’elevato valore storico e collezionistico, determinato anche dalla richiesta in termini di valore di questa emissione.
