Che significa questa voce in busta paga? Ecco la risposta

La busta paga corrisponde anche culturalmente a qualcosa di estremamente legato al mondo del lavoro ma indica anche culturalmente parlando lo stato “economico” di un lavoratore, e quindi quasi sempre è in buona sostanza uno strumento che indica le entrate. Ma è anche e soprattutto un documento di grande significato per lo stato, emesso dal datore di lavoro per certificare la prestazione professionale nonchè il “legame” lavorativo. La busta paga spesso viene considerata utile per controllare lo stipendio ma è piena di diverse tipologie di voci.

Che significa questa voce in busta paga? Ecco la risposta

Anche se è solitamente composta da un singolo foglio, le voci non mancano, infatti queste sono disposte secondo uno schema tabellare definito, che negli anni viene  più o meno modificato con novità sviluppate dal governo di turno.

Essenzialmente la busta paga è sviluppata in modo ordinato: la parte superiore indica i dati anagrafici sia dell’azienda che del lavoratore, oltre ad altre informazioni come l’importo della paga basae (definita anche minimo tabellare, la contingenza (che però è fissa da oltre 20 anni) ed altre voci come l’EDR (Elemento Distinto della Retribuzione) che è una somma mensile di € 10,33 per tredici mensilità, che tutti i lavoratori dipendenti, eccetto i dirigenti devono poter percepire.

Se la parte centrale è la più facile da decifrare (almeno in teoria) in quanto corrisponde al calcolo dei giorni di lavoro ma anche le ferie, quelli di malattia, i permessi, l’eventuale 13° e 14°, la zona inferiore , delegata ad un ruolo informativo che evidenzia il calcolo contributivo appare più complicata.

Tra tutte, non va sottovalutato il calcolo dei dati fiscali, ossia ’imponibile fiscale, l’imposta lorda IRPEF, l’imposta netta IRPEF, le detrazioni d’imposta, totale trattenute IRPEF, addizionali IRPEF. Tutti i contributi devono essere erogati sia dal lavorante che dal datore di lavoro.

Importante anche il TFR, Trattamento di Fine Rapporto,  che corrisponde alla somma di tutte le mensilità lorde maturate diviso 13,5 e l’imponibile TFR che è pari alla somma di tutte le mensilità percepite.

Questo dato deve essere progressivamente aumentato con il tempo che si trascorre presso la medesima azienda, e corrisponde alla liquidazione, che viene erogata in caso di perdita del posto di lavoro.

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