L’Emilia-Romagna è indubbiamente la regione che corrisponde alla più diversificata tipologia di salumi ed insaccati, come la tradizionale mortadella, ma altre regioni del nostro paese anche maggiormente specifiche come la Valtellina sono conosciute per la produzione della bresaola, un tipo di insaccato non cotto che viene considerato tendenzialmente meno “dannoso” rispeto ai tradizionali salumi.
Ecco chi non può mangiare la bresaola: “Attenzione!”
La bresaola infatti è sostanzialmente carne, prevalentemente di manzo (quella certificata DOP della Valtellina fa ricorso a tagli di manzo molto specifici e pregiati anche se esistono varianti che fanno ricorso ad altri animali) non cotta ma particolarmente magra e sottoposta ad una specifica procedura che prevede salatura e speziatura oltre che “massaggiatura” della carne che viene stipata in un budello per un determinato periodo di tempo. Il prodotto viene mantenuto in specifiche condizioni ambientali e di temperatura, così da poter acquisire e mantenere caratteristitche uniche.
E’ generalmente servita come affettato, e trattandosi di un prodotto meno “grasso” rispetto al salame ad esempio, viene maggiormente tollerato dai nutrizionisti anche perchè è molto più nutriente e meno calorico di altri prodotti.
Non tutti però dovrebbero mangiare la bresaola, o almeno non in grandi quantità: ad esempio le donne in gravidanza dovrebbero eliminarla almeno fino alla nascita del bambino in quanto come tutti gli alimenti crudi presentano un concreto rischio toxoplasmosi, un microrganismo che può causare gravi problemi al feto. Nessun problema invece per la dieta presso gli adulti sani.
E’ comunque un alimento speziato e tendenzialmente salato (seppur meno rispetto ad altri insaccati) quindi chi soffre di ipertensione e ipertiroidismo. In tutti casi è sempre meglio evitare quantità eccessive di questo alimento perchè come qualsiasi tipo e formato di carne cruda può avere effetti anche molto positivi in relazione alla digestione di questi cibi, che non sono adatti a tutti.
