Attenzione a mangiare uova di questa tipologia: ecco quali evitare

Le uova corrispondono ad uno degli elementi “cardine” dell’alimentazione umana fin da prima della domesticazione dei volatili, in quanto dalla preistoria  gli esseri umani hanno fatto ricorso a questa forma di alimentazione dapprima saltuariamente e poi regolamentata già in epoche molto antiche. Le uova sono effettivamente diffuse in tutte le culture del cibo, ed anche se siamo naturalmente predisposti a pensare alle uova di gallina come fonte principale, in realtà anche altre forme presentano più o meno le medesime capacità nutritive.

Attenzione a mangiare uova di questa tipologia: ecco quali evitare

Ma come capire quando non è il caso di mangiarle? Come qualsiasi oggetto acquistabile presso i supermercati o altri negozi di alimentari, la regolamentazione del cibo in Italia rende obbligatoria la data di scadenza che è posta quasi sempre sulla confezione o sul guscio direttamente.

Deve essere presente la data in cui le uova sono state deposte mentre non è obbligatoria la data di scadenza, in quanto molto dipende dalle condizioni di temperatura e dal tipo di conservazione.

In linea di massima un uovo è consumabile in ogni sua forma entro 21 giorni dalla deposizione oppure come consigliato dalle autorità della salute, preferibilmente entro 28 giorni dalla deposizione. Per comprendere la freschezza di un uovo è sufficiente il test dell’acqua fredda.

Se un uovo resta a fondo, significa che è fresco, se resta a metà magari risulta essere commestibile ma è meglio cuocerlo a dovere, se galleggia significa che è marcio, questo perchè con il passare del tempo la permeabilità del guscio viene modificata e viene meno quando l’uovo non è più commestibile.

A seconda dei paesi, il lavaggio delle uova viene più o meno consigliato, in linea di massima è meglio evitare di lavare in guscio che la principale protezione  nei confronti di malattie come la salmonellosi che può essere anche fatale.

uova

POTREBBE INTERESSARTI