Da diversi anni la dieta mediterranea ha acquisito sempre più considerazione nell’ambito dell’alimentazione salutare ed in particolare verdure, orgaggi, carne bianca e pesce sembrano essere quasi sempre alimenti da consigliare. In particolare tonno e patate, in combinazione con altri ortaggi risultano essere degli ottimi elementi supportati da diverse culture italiane nell’ambito alimentare, soprattutto nel contesto primaverile ed estivo, ma fanno bene?
Mangiare tonno e patate fa bene all’organismo? Ecco la risposta
In generale fanno bene, ma molto dipende dal come vengono cucinati, questi alimenti. Le patate sono dotate di una buona categorizzazione proteica e vitaminica, essendo ricche di amido ma che vanno quasi obbligatoriamente lessate o cotte a vapore.
Le patate infatti e forniscono vitamina C, vitamine del gruppo B, sono ricche di potassio e povere di sodio, e nelle svariate versioni non sono così caloriche, anche se molto dipende dal condimento che abbiamo l’abitudine di associarvi. E’ importante scegliere patate sufficientemente fresche e sode in quanto la solanina, che è contenuta in particolar modo nella buccia se assunta in quantità eccessive può comportare mal di testa, debolezza, crampi muscolari.
Il tonno viene considerato l’abbinamento perfetto per la bella stagione, magari con un contorno di olio d’oliva extra vergine che è dotato di potere antiossidante e fortemente impattante per l’organismo.
La carne di tonno fa “tendenzialmente bene” ma è una buona idea scegliere con attenzione la qualità, optando ad esempio per il tonno in vetro che è meno “spappolato” rispetto a quello in scatola, ed è anche importante per quanto riguarda la sicurezza dell’alimento non abusare del tonno in scatola che presenta sicuramente una grande comodità ma data la presenza di sale e del potenziale rischio del mercurio nel pesce, non dovrebbe essere consumato più di 2-3 volte a settimana.
Il consumo di tonno in scatola non è invece consigliato per le donne incinte proprio a causa del mercurio presente naturalmente nel tonno, che spesso lo assorbe dalla propria alimentazione.
