Perchè mettere la candeggina in piscina: ecco il trucco

Nel contesto tradizionale, in estate sono in molti a rispolverare costumi da bagno ed altre attrezzature in corrispondenza dell’estate, e per coloro che possiedono o comunque sono abituati nel preferire la tradizionale piscina al più comune mare per i “bagni” della bella stagione, spicca il problema della manutenzione, in modo specifico in relazione alla necessità di disinfettare ed in generale di tenere l’acqua della piscina pulita e “sicura”. Se molti fanno ricorso a prodotti specifici che richiedono quindi un costo definito, la candeggina viene talvolta usata in piscina per assolvere a compiti simili.

Ma non tutti sono d’accordo in quanto questa sostanza, almeno la variante venduta presso i tradizionali supermercati, non sarebbe sicura al 100 % per l’utilizzo in piscina.

Qual è la verità?

Candeggina in piscina, come e perchè utilizzarla?

candeggina in piscina

Per la disinfezione e la sterilizzazione dell’acqua da piscina si fa riferimento spesso al cloro o prodotti simili, che però hanno il problema dell’irrabilità per occhi ed epidermide. La candeggina in molti casi riesce ad assolvere ai medesimi compiti senza per questo risultare meno efficace o più pericolosa per l’organismo.

La forma comune della candeggina corrisponde ad una versione diluita con acqua dell’ipoclorito di sodio del cloro, che è sensibilmente diverso dall’ipoclorito di calcio, il principale composto per il cloro da piscina, però le tradizionali piscine comuni sono comunque adatte ad essere pulite con la candeggina se utilizzata in modo responsabile.

La funzione però è la medesima: la candeggina può essere utilizzata al posto del cloro tradizionale se impiegata in modo “giusto”, principalmente nelle quantità adatte in relazione alle dimensioni della piscina stessa.

Una candeggina di buona qualità non considerando le varianti profumate risulta essere sufficientemente pura da essere impiegata in modo diretto, immettendola direttamente nella piscina, in genere un apporto medio è quello di 1 litro di prodotto in 25 metri quadri d’acqua.

Se il cloro moderno viene oramai utilizzato attraverso dei kit “fisici” ad esempio piccoli stick che sono utilizzati per essere disciolti nell’acqua direttamente, la candeggina può essere utilizzata nella sua forma liquida, evitando però di versarla tutta in un punto specifico, al contrario è una buona idea “dividere” la quantità giusta in più punti, ad esempio nei vari angoli.

Come per il cloro, trattandosi di un composto chimico alla candeggina, quest’ultima dovrà essere lasciata “agire” per circa ventiquattro ore così da permettere al composto di eliminare i batteri, dopodichè è necessaria una normale forma di pulizia attraverso il filtraggio.

 

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