Come generare corrente con un frutto? Ecco cosa devi fare

La frutta, lo sappiamo bene, è un alimento davvero essenziale per il benessere del nostro organismo in quanto è ricca di proprietà benefiche dato che è composta da vitamine, da minerali e da molta acqua: tutti nutrienti essenziali per la nostra salute. Tuttavia, la frutta è comunque in grado di generare della corrente elettrica, anche se tutto questo è assurdo, ma è così.

Questi esperimenti stanno dando degli ottimi risultati e magari, nei prossimi anni, riusciremo a ricaricare un dispositivo mobile utilizzando un solo e semplice frutto. Ma vediamo bene come funziona il tutto: innanzitutto si prende un frutto qualsiasi e si taglia in due metà uguali per poi conficcargli due elettrodi.

Ci si munisce di due elettrodi ma è importante che uno sia di rame e l’altro di zinco; attraverso questo scambio di elettroni, ecco che si genera una tensione. Per ottenere una specie di batteria elettrica con il frutto, si inseriscono entrambi gli elettrodi all’interno del frutto, nella stessa metà. Questi due metalli devono essere ad almeno un centimetro di distanza al fine di garantire la reazione e si collega un multimetro digitale per controllare la tensione generata.

Generare corrente con un frutto: vediamo come funziona

Il polo positivo è da collegarsi all’elettrodo di rame mentre il polo negativo si collega all’elettrodo di zinco. Il multimetro segnala che con solo mezzo frutto, ecco che si scaturisce un’energia di circa 1 volt. Si tratta di una corrente elettrica leggera, ma che si potrebbe comunque utilizzare per accendere una piccola lampadina. Quel che succede è davvero incredibile in quanto il frutto ha convertito l’energia chimica in energia elettrica ed è possibile sperimentare il tutto direttamente casa, sfruttando frutti ma anche oggetti comuni.

Si crea a tal proposito un piccolo flusso di elettroni tra i conduttori di rame e di zinco, generando così una leggera tensione. Ma gli elettrodi, da dove vengono? Beh, il centro del frutto preso in considerazione funge da elettrolita e se si collega una lampadina ai metalli conficcati nel frutto, ecco che questa si accende. Tutto questo significa che c’è un flusso di elettroni attraverso il frutto, che passa poi alla lampadina, generando una vera e propria tensione.

La cosa importante è che ogni frutto è in grado di generare dell’energia elettrica differente ma se volete sapere qual è quello che genera più tensione? Sono stati affrontati vari esperimenti utilizzando frutti più comuni quali l’uva, la banana, il kiwi, il mandarino, la mela e molto altro ancora. Qual è il risultato? Tutti i frutti generano più o meno la stessa tensione anche se c’è da dire che la mela è in testa, seguita poi dal kiwi.

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