Attenzione ai limiti sui contanti 2023: ecco da quando entreranno

Indispensabili per una ricca percentuale di popolazione italiana, principale “oggetto della discordia” per lo stato o quasi, i contanti restano qualcosa che è ancora molto legato al concetto di denaro, ed anche se il nostro paese ne è ancora molto legato anche per una questione di abitudini, l’affermazione graduale delle varie forme di denaro elettronico hanno sensibilmente ridotto la circolazione su vasta scala dei contanti che sono determinati da diversi limiti divenuti nel corso del tempo più stringenti.

Attenzione ai limiti sui contanti 2023: ecco da quando entreranno

I limiti dei contanti sono infatti concepiti in un’azione conservativa nei confronti delle irregolarità indubbiamente più semplici con l’utilizzo del denaro fisico rispetto a quello “digitale”. Anche solo da alcuni anni si sente molto parlare di queste soglie, in realtà l’idea di ridurre in questo modo almeno nelle intenzioni la circolazione del denaro contante risale perlomeno agli anni 90.

A seconda dell’urgenza di modificare questo limite, la soglia è stata via via ridotta ma anche aumentata a seconda dei governi che si sono susseguiti, e ciò risulta essere qualcosa oramai di dialogo comune.

Gli ultimi due esecutivi hanno sostanzialmente favorito maggiormente la trasparenza economica e la tracciabilità delle transazioni riducendo progressivamente la soglia fino a 2000 euro del 2022.

Questo significa che ogni forma di trasnazione monetaria, come un pagamento ma anche un movimento di denaro tra due parti per essere considerato a norma di legge può essere effettuato con i contanti fino ai 2000 euro.

Il termine è stato aumentato a 5000 euro fin dal 1° gennaio del 2023, dopo alcune richieste da parte della Lega, una delle forze di governo di riportarlo sui livelli di oltre 10 anni fa, vale a dire 10 mila euro.

I limiti non si applicano sul possesso di denaro ma sull’utilizzo concreto, dinamica che è quella che maggiormente “interessa” al governo di turno.

Sono previste sanzioni in caso di “sforamento” di questa soglia, che possono essere di diverse migliaia di euro e viene omessa segnalazione con sanzioni che vanno da un minimo di 2.000 ad un massimo di 15.000 euro.

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