Nuovo trend 2023: ecco come coltivare le more in vaso

La pianta delle more è il rovo e fa parte della famiglia delle rosaceae, la stessa di altri importanti frutti di bosco, come fragole e lamponi.

Questi rovi vengono sempre visti prendere possesso di aree incolte. Riescono a coprire terreni, di rive, si arrampicano su recinzioni, e addirittura su altre piante! Quando coltiviamo le more in giardino dobbiamo tenere d’occhio i rovi per evitare che invadano altri spazi.

Le more sono generalmente di colore scuro, tra il viola e il nero, e si presentano come un piccolo grappolo con piccole sfere chiamate drupe, ognuna delle quali contiene un seme.

In questo articolo andremo a vedere come coltivare questo rovo in vaso!

Il tipo di clima e terreno adatti al rovo delle more

Questo tipo di rovo resiste molto bene al freddo e viene anche coltivata in montagna. In Italia, le maggiori coltivazioni di more si trovano in Trentino e Piemonte, ma anche in Emilia Romagna. Quando il rovo viene pero’ esposto a molta luce solare, i suoi frutti saranno più zuccherini e gradevoli. Le more, d’altro conto, non amano il vento, perché può secca le piante e spezzare i tralci.

La mora, contrariamente ad altri tipi di rovi e piante, è poco esigente per quanto riguarda il tipo di terreno. I rovi, infatti, crescono praticamente dappertutto. Ma per scegliere il terreno da portare in casa e coltivare questo frutto, possiamo prendere terre sciolte e leggermente acide, con un po’ di sostanza organica e la capacità di trattenere l’umido.  Bisogna però evitare i ristagni idrici che possono provocare malattie.

Come coltivare le more in vaso

Come abbiamo menzionato, le more possono essere coltivate in vaso. Questo vuol dire che possiamo tenerle sia dentro casa che fuori in balcone.

Il vaso da scegliere per accogliere il rovo deve essere di grandi dimensioni, almeno quaranta litri, par dare il giusto sostegno per i rovi. Il vaso può essere a muro o sulla ringhiera del terrazzo. Il terriccio deve scegliere un substrato abbastanza acido da mischiare con una buona dose di humus di lombrico.

Il rovo è una pianta molto semplice da far radicare. L’impianto prende vita da una talea, ma anche da un tralcio della pianta madre. Fare crescere il rovo direttamente da un seme, invece, e’ un’operazione molto complicata e spesso inutile.

Come trapiantare i rovi

Le piante di rovo vanno trapiantati nell’orto durante la primavera, sia che siano state comprate in vivaio, o che siano risultato di propagazione. Se il terreno non gela si può anche trapiantare in autunno, facendo attenzione che non ci siano cali di temperatura. I rovi trapiantati da poco tempo possono esser danneggiati dalla siccità e anche dal freddo intenso.

Trapiantare i rovi è molto semplice. Basta scavare una buca di dimensioni abbastanza grande dove poter spostare la pianta con tutte le radici ancora in pane di terra. Poi si copre la buca compattando il terreno e si innaffia.

Operazioni colturali sul rovo

Il rovo di more richiede alcune semplici cure.

Pacciamatura: la pacciamatura ripara il terreno dal vento e lo tiene umido. In natura, i rovi dei frutti di bosco sono abituati ad avere la base coperte da foglie.

Irrigazione: il rovo da more ama l’acqua e non deve disidratarsi. Nei periodi caldi e siccitosi è necessario intervenire con buona irrigazione. Anche se la mora sopporta la siccità, l’irrigazione è molto utile per avere un raccolto soddisfacente.

Concimazione: la concimazione di fondo ideale è il letame. Durante la coltivazione delle more conviene aggiungere letame maturo o stallatico in pallet. Anche la cenere è molto utile nella coltivazione di questo rovo perché apporta potassio, e possiamo usarla per integrare il letame.

Come sostenere i rovi della mora

Abbiamo imparato che la pianta di mora è strisciante, disordinata, si arrampica ovunque: dunque, come facciamo a sostenerla quando la coltiviamo in casa?

Per evitare che si aggrovigli o che rubi spazio occorre pensare a un impianto disciplinato con dei sostegni. Nei piccoli orti si usano le recinzioni, evitando così il lavoro di costruzione dei sostegni. Ma per un impianto produttivo è davvero importante usare l’impianto a spalliera. Per fare ciò occorre piantare dei pali che stiano circa due metri fuori dal terreno e interrati per almeno mezzo metro. Devono essere a 4 metri di distanza tra loro. Poi si usano tre o quattro fili in orizzontale da collegare ai pali, meglio ancora un filo metallico abbastanza robusto perché sosterrà poi la pianta.

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