Qual è il miglior olio per friggere? Ecco la risposta dell’esperto

La cucina mediterranea è nota per il suol’utilizzo di olio di oliva in molte pietanze. Ma ci sono molti altri tipi di oli usati in cucina, sia per condire che per friggere.

Ogni tipo di olio è ricavato dalla spremitura meccanica delle olive o di semi. L’olio di olive in particolare, grazie alla sua quantità di acidi grassi monoinsaturi, risulta un prodotto importante per il benessere del nostro organismo. 

Ma quale olio si presta bene per la frittura senza essere rischioso per la nostra salute?

In questo articolo andiamo a scoprire i vari tipi di oli e il tipo migliore da usare per friggere.

Gli oli peggiori da tenere in cucina

Ormai da qualche anno l’olio di palma si è guadagnato il primo posto come olio peggiore, pericoloso e dannoso. E’ un acido palmitico, un grasso saturo che non può essere idrogenato. È stato correlato con lo sviluppo del diabete. 

Gli effetti dannosi incidono sulle cellule che producono l’insulina, danneggiandole. Diversi esperimenti condotti sia sui topi che negli uomini lo hanno dimostrato. 

Il secondo posto va l’olio di colza, il quale viene fatto passare come olio vegetale, ma non è un olio spremuto a freddo (come l’olio extravergine d’oliva). L’olio di colza, usato dall’industria alimentare, è stato diffuso nel XIX secolo come olio per le lampade e come carburante ecologico. Contiene l’acido erucico che può causare danni al fegato e alla salute. Dato che è un alimento molto economico, bisogna fare attenzione perché molti ristoranti lo usano per la frittura. 

Gli oli migliori da avere in cucina

Tra gli oli buoni troviamo: 

L’olio di arachidi. Anche se è molto grasso ma ha caratteristiche simili all’olio d’oliva. Non contiene glutine o carboidrati. È indicato per le fritture ed è colmo di vitamine E (un’antiossidante). 

Olio di semi di lino: è conosciuto per abbassare il colesterolo e per la sua buona quantità di omega 3. L’olio di semi di lino è ideale per i condimenti. 

Olio di canapa: è un olio di più difficile conservazione perché oltre i 40° perde le sue proprietà e irrancidisce facilmente. Tuttavia, agisce positivamente sul sistema immunitario come antinfiammatorio. Contiene sia omega 3 che omega 6. 

Olio di semi di girasole: è sicuramente uno degli oli più gettonato per le fritture.  È un grasso insaturo ed è ricco di vitamina E e vitamina B, rendendolo un potente antiossidante. Dunque, fa bene al sistema immunitario e ai muscoli.  

Olio di soia: è un olio che va utilizzato per i condimenti e non per la frittura. Contiene vitamineomega 6 e la vitamina K. Quest’ultima aiuta il sangue nel processo di coagulazione. È importante che vada utilizzato a crudo per i condimenti. 

Altri oli buoni sono quello di mais e di riso, ma tra questi e quelli menzionati sopra, l’olio di oliva resta senza dubbio il più famoso e utilizzato, grazie a tutti i suoi benefici per la nostra salute. 

Il punto di fumo

Quando vogliamo friggere un buon pasto dobbiamo tenere in considerazione l’importanza dell’olio giusto per friggere e suo punto di fumo: ossia la temperatura massima raggiungibile prima che inizi a bruciare e creare sostanze tossiche dannose per il nostro fegato, come l’aldeide acrilica e l’acroleina.

Abbiamo parlato di come l’olio di palma sia uno degli oli peggiori, ma in ambito di frittura, quello raffinato batte tutti, perché arriva a un punto di fumo a 240°C; ma l’olio extravergine d’oliva segue a ruota a 210°C.

L’olio extravergine d’oliva, non essendo un prodotto raffinato, contiene impurezze che abbassano sensibilmente il punto di fumo, ma dipende anche dalla qualità dell’olio che stiamo acquistando.

L’olio di arachidi ha il suo punto di fumo a 180°, mentre il mais a 160, la soia a 130, il girasole ancora meno.

In breve, si può dire che l’olio extravergine d’oliva è il migliore per le fritture, seguito da quello di arachidi e poi da tutti gli altri, sostanzialmente sullo stesso livello.

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