La gravidanza costituisce una condizione a dir poco “naturale” e prevista nel corpo femminile che inevitabilmente “sbilancia” diverse dinamiche, ed anche l’alimentazione, in virtù del feto in grembo, deve essere ovviamente regolarizzata. Ad esempio il burro, considerato uno dei principali alimenti “grassi” in circolazione ed a disposizione, può essere mangiato durante la gravidanza?
Si può mangiare burro in gravidanza? La risposta sorprendente
A lungo è stata “mandata avanti” una sorta di campagna quasi “diffamatoria” nei confronti del burro, a partire dalla seconda metà del Novecento, che ha portato questo importante e diffuso alimento ad essere praticamente “arginato” dalla maggior parte dei contesti alimentari sani, spesso associato all’aumento di colesterolo e di una generale condizione di aumento di peso.
Il burro resta da considerare come alimento estremamente importante anche in gravidanza, ma deve essere consumato in modo responsabile e giudizioso, in quanto i grassi sono molto importanti per la crescita e lo sviluppo del feto.
Data la condizione infatti i grassi del latte, essendo il burro un diretto derivato del latte, contribuisce ad una fase nutrizionale ma aiuta anche a mitigare i noti sbalzi umorali tipici di una donna in stato interessante. Inoltre è ricco di grassi saturi che contribuiscono alla formazione dei muscoli del bambino, e di elementi come la Vitamina E che sono importanti anche per la futura mamma.a
Anche può sembrare strano, un alimento come il burro che è composto per oltre l’83 % di grassi, può essere addirittura una buona soluzione per ridurre e tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, ovviamente entro certi limiti, che sono tendenzialmente legati ad una quantità “soglia” di 40 grammi al giorno, magari distribuiti tra 2-3 pasti.
Le donne che sono invece intolleranti al latte dovrebbero ancora di più evitare il burro e qualsiasi altro tipo di derivato di questo alimento, optando invece per prodotti senza lattosio.
