Le ultime notizie di salute ci dicono che la scelta della pasta è molto importante per la dieta giornaliera italiana e non solo. Oggi andremo a vedere assieme i criteri da ossequiare per scegliere la pasta migliore.
La prima valutazione deve essere ovviamente quella visiva: colore, ruvidità consistenza e della pasta sono i primi parametri che ci consentono di differenziare un prodotto ottimo da un altro che lo è molto di meno.
Guida all’acquisto della pasta: ecco cosa devi scegliere
Il colore della pasta che stiamo per comperare deve rammentare il più possibile quello della farina con cui è stata fatta. Tale cosa andrà ad indicare che sia i tempi sia le metodologie di lavorazione hanno permesso il mantenimento, nella pasta, della gran parte dei nutrienti che si trovano nella farina.
La ruvidità e la compattezza sono altri due indici rilevanti: dimostrano che la pasta è stata assoggettata a trafilatura in bronzo, il miglior metodo di lavorazione, di cui poi si potrà trovare conferma in etichetta. Secondo criterio, sempre a livello visivo è la la tenuta di cottura.
Una pasta di ottima qualità non scuoce e l’acqua di cottura rimane limpida. Dopo l’aspetto andiamo a vedere quelli che sono gli indici di qualità ridati in etichetta. Poggiamo maggiore attenzione in primo luogo agli ingredienti: dobbiamo cercare la presenza di sola semola di grano duro, nessun altro ingrediente è indispensabile per produrre pasta.Vediamo, poi, i valori nutrizionali, sempre ricondotti in etichetta. Indispensabile è osservare il quantitativo di proteine, che in una pasta buona è dal 13,5% in su.
La giusta lettura dell’etichetta è considerevole anche per la pasta fresca: va individuata la presenza di semola di grano duro, alla quale, a volte, può essere surrogatoanche il grano tenero. Di minore qualità, all’opposto, la pasta prodotta con sfarinati di riso integrale. Per la pasta fresca all’uovo, all’opposto, una accortezza in più: dobbiamo accertarci che sia fatta con uova fresche di gamma A. Evitiamo all’opposto quella prodotta con ovoprodotti, cioè derivati dell’uovo, per il mantenimento vengono utilizzati additivi che non troveremo neanche riportati in etichetta.
Occhio anche alla frequenza di assunzione di pasta all’uovo: è più piena di colesterolo, arrecato appunto dall’uovo, di conseguenza non va consumata tutti i giorni. Bisogna dunque porre più grande attenzione all’etichetta.
Oltre a farina di semola e acqua, in unica aggiunta, dobbiamo vedere solo l’ingrediente del ripieno, scartiamo quella a cui sono congiunti additivi e zucchero. Ecco dunque come poter scegliere una buona pasta da acquistare.