Se hai un conto in banca fai attenzione a questa cosa: ecco quale

Una percentuale pari ad oltre la metà di quella adulta in Italia possiede uno strumento di risparmio come un conto corrente, detto anche conto in banca in senso generale, che definisce ancora oggi lo strumento principale, assieme al libretto postale di gestione e “conservazione” del denaro.

Se hai un conto in banca fai attenzione a questa cosa: ecco quale

Il compito adibito di questi strumento è sostanzialmente il medesimo ossia offrire servizi di risparmio e di gestione, oggi automatizzati e  semplificati dalla tecnologia come lo smartphone oltre che dalle più disparate forme di tessera.

Tuttavia il conto in senso generale presenta alcune criticità da considerare in quanto non è adatto a tutte le situazioni.

Per iniziare non è mai consigliabile mantenere sul proprio conto un ingente quantitativo di denaro, per motivi oggi ancora più chiari rispetto al passato, ossia l’inflazione che provoca quando molto elevata, la graduale perdita di valore, ossia del potere d’acquisto del denaro. In buona sostanza mantenendo quantità eccessive di denaro sul conto nel corso del tempo, con la situazione attuale, il denaro “resta” quantitativamente lo stesso ma il potere d’acquisto viene ridotto a causa dello stagnamento.

Il consiglio è quindi di evitare di mantenere ingenti troppo elevati sul proprio conto (dipende dalle disponibilità, ma molti ad esempio spostano oltre la metà dei propri importi su strumenti come il conto deposito, il BTP oppure il libretto bancario o buono del tesoro così da evitare questo fenomeno e permettere lo sviluppo di interessi legati ai depositi.

Altro dettaglio da non trascurare è quella inerente alla tassazione, che indifferentemente dal tipo di conto, carta prepagata o libretto “costa” un importo pari all’imposta di bollo pari a, nel caso dei privati a 34,2 euro, circa il 7 per mille, esclusivamente per importi pari o superiori a 5000 euro sulla giacenza media.

La giacenza media indica l’importo medio delle somme in un anno e viene determinato dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365.

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