Nessuno sa quante volte a settimana si può mangiare il miele: “shock”

Il miele è, come sappiamo, un alimento beneamato da bambini e adulti. Per tale motivo è arduo astenersi da questo super alimento anche nel periodo in cui si è a dieta.

Il miele viene utilizzato quasi sempre come rimpiazzo dello zucchero raffinato in quanto zuccherante naturale dalle caratteristiche antisettiche. Tale alimento viene difatti utilizzato infatti per attenuare i sintomi del raffreddore, il mal di gola e la tosse.

Non racchiude saccarosio come lo zucchero ma fruttosio, pertanto in dosi limitate può consumarlo anche chi pena di diabete. Oltre a fruttosio e glucosio, racchiude svariati tipi di vitamine, sali minerali, oligoelementi, antiossidanti, vari tipi di enzimi, essenze antibatteriche.

Nessuno sa quante volte a settimana si può mangiare il miele: “shock”

Ha meno calorie dello zucchero ed è più dolce quindi ne va usato di meno e non se ne deve abusare. Infatti, in 100 grammi di prodotto abbiamo 300 calorie, che sono comunque tante. È importante quindi la quantità che si mangia, così da non ingrassare.

Sono consigliati massimo 100 grammi alla settimana. Quindi la stando a questi dati riusciremo a comprendere quanto miele consumare a settimana. Il miele è anche una essenza energetica, appoggia la crescita delle ossa tramite il calcio, spinge le difese immunitarie, perfeziona la memoria, diminuisce l’ansia, e perfeziona il nostro profilo ematologico, cioè spinge la formazione delle cellule del sangue nel nostro corpo.

Per tale motivo è buonissimo per cominciare la giornata con una bella colazione che può essere solamente fatta con frutta e miele o pane e miele per gli adulti. Per i bambini nel periodo dell’infanzia il miele è una buonissima alternativa allo zucchero bianco che oltre a sorreggere e spingere la crescita riesce perfino ad aiutare la fissazione dei sali minerali nel corpo.

Il miele, infine, è utilizzato nei casi di influenza, di debilitazione, di anemia, nei problemi all’apparato respiratorio come tosse e rinite ma anche nei casi di malori all’apparato intestinale.

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