Pignoramento stipendio: cosa fare e come tutelarsi

Cosa implica il pignoramento dello stipendio

Il pignoramento dello stipendio è una misura coercitiva che viene attuata per il recupero di un credito. In parole semplici, significa che un creditore, che ha ottenuto un titolo esecutivo (ad esempio, una sentenza di condanna o un decreto ingiuntivo), può chiedere al giudice di pignorare una parte dello stipendio del debitore per soddisfare il proprio credito.

Chi può pignorare lo stipendio

Il pignoramento dello stipendio può essere richiesto da qualsiasi creditore che abbia ottenuto un titolo esecutivo. Tra i creditori più comuni figurano:

  • Erario: Agenzia delle Entrate, Equitalia
  • Banche e società finanziarie
  • Fornitori
  • Ex coniugi per il mantenimento dei figli

Come si arriva al pignoramento dello stipendio

La procedura per arrivare al pignoramento dello stipendio è la seguente:

  1. Il creditore ottiene un titolo esecutivo: come già accennato, il primo passo è che il creditore ottenga un titolo esecutivo che attesti l’esistenza del credito e condanni il debitore al pagamento.
  2. Notifica del precetto: il creditore notifica al debitore il precetto, un atto con cui gli intima di pagare il debito entro un termine di 10 giorni.
  3. Pignoramento: se il debitore non paga entro il termine indicato nel precetto, il creditore può procedere con il pignoramento dello stipendio. L’atto di pignoramento viene notificato al debitore e al suo datore di lavoro.
  4. Trattenuta dello stipendio: il datore di lavoro, a partire dal ricevimento del pignoramento, è obbligato a trattenere una quota dello stipendio del debitore e a versarla al creditore fino all’estinzione del debito.

I limiti previsti per il pignoramento dello stipendio

La legge prevede dei limiti per il pignoramento dello stipendio al fine di tutelare il debitore e garantirgli i mezzi necessari per vivere. In particolare, non è pignorabile:

  • Il minimo vitale: una quota dello stipendio non può essere pignorata per garantire al debitore i mezzi necessari per vivere. L’ammontare del minimo vitale è stabilito dal giudice in relazione alle condizioni del debitore e della sua famiglia.
  • Assegno alimentare: l’assegno alimentare non è pignorabile in quanto serve al mantenimento dei figli.
  • Indennità per malattia: le indennità per malattia erogate dall’INPS non sono pignorabili.

Pignoramento dello stipendio: cosa succede se si perde il lavoro?

Se il debitore perde il lavoro durante il periodo in cui lo stipendio è pignorato, il creditore può pignorare altri beni o redditi del debitore, come ad esempio la pensione o il conto corrente.

TFR in caso di licenziamento con pignoramento

Il trattamento di fine rapporto (TFR) è in generale pignorabile in caso di licenziamento. Tuttavia, il debitore può presentare opposizione all’esecuzione all’interno di 40 giorni dalla notifica del pignoramento se ritiene che il pignoramento sia illegittimo o eccessivo.

Come tutelarsi dal pignoramento dello stipendio

Se il tuo stipendio è stato pignorato, è importante non fare mosse avventate e rivolgersi a un professionista per tutelare i tuoi diritti. Un avvocato può aiutarti a:

  • Valutare la legittimità del pignoramento
  • Opporti al pignoramento se ritieni che sia illegittimo o eccessivo
  • Raggiungere un accordo con il creditore per il pagamento del debito
  • Presentare domanda di esdebitazione se ti trovi in una situazione di sovraindebitamento

Ricorda che la legge tutela i tuoi diritti e che puoi prendere diverse misure per difenderti dal pignoramento dello stipendio.

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