Non è di certo un segreto che le auto elettriche hanno degli ostacoli importantose non si hanno le giuste contromisure. Prima di comprarne una elettrica, bisogna prima informarsi sui pro e i contro e su come “contrastare” questi contro e superarli al meglio. Si parla spesso della batteria swap, anche se molti non sanno di cosa si tratta. Andiamo a vedere di cosa si tratta, qual è il funzionamento e lo stato di avanzamento del “battery swapping”, ovvero il sistema che va ad abolire interamente la ricarica.
Cosa è il Battery Swap? Ecco la spiegazione dell’esperto
Con il termine Battery Swap, si intende la sostituzione di una batteria scarica con una carica. L’idea è arrivata nel 2009, dall’America ma non ha molto successo fino a quando,l’idea non viene presa in considerazione la Tesla nel 2013. È l’anno in cui esce il Model S, che ha la possibilità di sostituire la batteria scarica con una nuova. Si tratta di un innovazione unica e anche molto facile. A gennaio 2015 Tesla inaugura il primo Supercharger dotato di possibilità di sostituzione della batteria ma si tratta di un grande flop. Lo stesso vale quando l’italiana Picchio, fa la stessa cosa. C’è da dire però che il battery swap sta ritornando in gara con vari modelli
Il primo caso è quello dell’azienda cinese NIO, che ha investito nella tecnologia di battery swapping. In questo caso, quando si acquista l’auto elettrica si compra anche il servizio di battery swap incluso, bisogna scegliere solo il piano tariffario più comodo e adatto alle proprie esigenze. Questa azienda ha avuto molta fortuna infatti negli scorsi mesi sono state inaugurate le prime stazioni 2.0 di battery swap, in grado di operare fino a 312 cambi al giorno
Ad avere ulteriore successo è stato anche la startup americana Ample, anche se ha un grosso difetto, ovvero il limite all’accesso è costituito dalla modularità delle batterie. Ovviamente si tratta di una batteria ancora in fase si sviluppo che deve raggiungere ancora grandi traguardi.
