La popolazione italiana, inaspettatatmente per molti, risulta essere molto legata al concetto di risparmio, idea che pur essendosi “evoluta” anche grazie all’affermazione di strumenti di investimentto fisici e non, resta molto importante. Oltre ai tradizionali conti bancari permane il concetto del buono fruttifero sia bancario che postale, in particolar modo quest’ultimo sembra essere particolarmente apprezzato.
Quanto vale un buono fruttifero postale dopo 20 anni? “Pazzesco”
Come ogni forma di prodotto finanziario simile, il buono fruttifero postale resta una forma di bene, sotto forma di bond (obbligazione) che attraverso la “garanzia” dello Stato Italiano, può essere acquistato attraverso gli sportelli postali in vari “tagli” da parte dei piccoli e medi risparmiatori.
Viene calcolato un interesse progressivo e continuo anche se molto dipende dal tipo di buono fruttifero scelto in quanto vari fattori come la scadenza, la cedola ed anche l’interesse garantito cambiano parecchio.
Il buono standard ha una scadenza precisa di 20 anni e genera un interesse progressivo su ogni cedola del 2,50 % sull’importo iniziale ma come detto esistono altre forme come il buono 3×4 che è utile se si vuole investire fino a 16 anni (anche in questo caso è garantito un guadagno del 2,50 %).
Da tenere in considerazione anche il Buono Rinnova o il Buono 4×4 che garantisce rendimenti fissi crescenti e garantisce la facoltàt rimborsarlo in qualsiasi momento entro il termine di prescrizione e, dopo 4, 8 e 12 anni, anche con il riconoscimento degli interessi maturati.
Il buono ordinario genera interessi riconosciuti dopo 1 anno dalla sottoscrizione e successivamente ogni bimestre, corrisposti al rimborso del Buono.
Tutti i buoni e le conseguenti proiezioni sono ottenibili presso il seguente indirizzo:
Attraverso il portale della Cassa Depositi e prestiti è possibile anche simular il guadagno progressivoo di qualsisi importo.