L’euro corrisponde alla principale valuta comunitaria europea, adottata globalmente alla fine degli anni 90 e fisicamente a partire dal 2002, per poi diventare la moneta di altre nazioni che hanno gradualmente ottenuto l’accesso nella zona Euro. Tra le emissioni più comuni spicca ovviamente, nella vasta serie di monete, quella da 1 euro, che è anche una delle due monete di tipo bimetallico, nonchè due dal valore più elevato.
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Come da tradizione ogni nazione che fa parte dell’Eurozona ha la possibilità di “personalizzare” le emissioni su una delle “facce” delle monete, nel caso dell’Italia è stato scelto l’Uomo Vitruviano, opera di Leonardo Da Vinci che simboleggia l’essenza dell’uomo nella sua tipica posa.
Tra le particolarità evidentti, la scelta di questa raffigurazione non è stata, ai tempi, destinata ai cittadini ma all’allora Ministro dell’Economia Carlo Azeglio Ciampi. L’emissione ovviamente nel nostro paese è estremamente comune ma non per questo meno interessante.
Se una normale moneta non vale più di 1 euro, che è il valore nominale, nel corso degli anni vari collezionisti hanno trovato svariati esemplari che presentano delle particolarità, quasi sempre “non volute” da parte della zecca italiana.
Si tratta quasi sempre degli errori di conio, ossia defezioni della tradizionale produzione, che porta in alcune differenze più o meno marcate su uno o entrambi i lati, ed anche se è difficile definire la rarità di queste emissioni diverse, sono molti i cittadini che in questi venti anni di attività dell’euro hanno trovato anche monete con l’Uomo Vitruviano diverse dal normale, come quella in foto che molto probabilmente a causa di un errore durante la produzione, è stata messa in vendita ad una cifra superiore di 900 euro.
Tuttavia come detto, il valore effettivo e reale è difficile da definire: molti errori di conio sono ricercati anche e soprattutto dalla rarità.
