Ecco perché le Grotte della Gurfa sono chiamate “città nella roccia”

La Sicilia è un punto di interesse molto apprezzato da migliaia di turisti. Una delle cose che non tutti sanno è che, nell’estrema provincia di Palermo, c’è una vera e propria città scavata nella roccia. Uno dei luoghi che non ha nulla a che invidiare ad altri, e racchiude una storia davvero singolare.

Grotte della Gurfa: la città nella roccia

Di solito, siamo soliti sentir parlare della Sicilia per altri motivi, ma fra questi non mancano i luoghi che racchiudono storia e particolarità. Fra queste c’è n’è una in particolare, che si trova precisamente ad Alia. Proprio qui si trova un esempio di architettura rupestre, una vera e propria città nella roccia che ricorda la mitica Petra, in Giordania. Le grotte della Gurfa rappresentano delle vere e proprie testimonianze di una cultura millenaria. La civiltà sarebbe arrivata molto tardi, si pensa all’incirca all’età del bronzo. A lungo queste grotte sono state considerate “solo” per deposito agricolo.

Il termine Gurfa deriva da quello arabo ghorfa, che significa stanza o magazzino I due livelli della grotta sono costituite da sei cavità collegate da gallerie, tutte scavate nella roccia dura di arenaria rossa. La difficoltà di realizzare una tale opera suggerisce che il sito era destinato ad una funzione rituale o religiosa. Il livello inferiore conta due cavità, una trapezoidale, l’altra ovale e grandiosa, forata da un oculo. Il primo piano è il più sorprendente, accessibile da una scala esterna scavata nella roccia, dove i tunnel illuminati da aperture collegano quattro ambienti di cui uno comunica con la grande sala ovale.

La visita alla Grotta

Mentre gli studiosi continuano a indagare e a cercare  l’origine certa delle Grotte della Gurfa, i turisti possono ammirarle grazie anche alla competenza delle guide del posto. Il percorso per le grotte si apre al chilometro 184 della Strada Statale 121 che collega la costa est siciliana con Palermo. Circa un chilometro ancora e ci si ritrova all’ingresso del parco suburbano, che racchiude la collina di arenaria e i boschetti circostanti lasciati allo stato selvatico. Si tratta di sei stanze scavate dentro la roccia e suddivise in due piani.Verrete introdotti in un primo ambiente dal soffitto basso collegato agli ambienti del piano superiore da un foro scavato nel tetto. Successivamente quindi nella grande camera a “tholos” sulla cui cima si apre un buco dal quale entra il sole. Il soffitto di questa stanza campaniforme è alto ben sedici metri dal pavimento ed è caratterizzata da un foro centrale allo zenith. foro dal quale penetrano i raggi del sole durante tutto l’anno, colpendo dei punti particolari all’interno della stanza misteriosa.

 

POTREBBE INTERESSARTI