L’epopea del gettone telefonico non è iniziata “per caso” ma è stata sviluppata nel preciso istante in cui la telefonia pubblica ha trovato il primissimo impiego, almeno nel nostro paese, ciò ha una data definita, e corrisponde al 1927, contesto storico di grandi cambiamenti politici ed economici. Il telefono era ancora considerata uno strumento legato a condizioni particolari ma i vantaggi di strumenti pubblici da utilizzare grazie all’ausilio di “denaro” sono sembrati subito evidenti.
Trova questo vecchio gettone telefonico e sei ricco: ecco quale
E’ stata la Stipel, una delle prime forme di società telefoniche operanti in Italia, fondata nel 1924, a concepire il concetto stesso di gettone, una forma di oggetto simile per forma e aspetto ma realizzato unicamente per sostituire il denaro nell’utilizzo delle telefonate pubbliche. Trattandosi di qualcosa che non è considerabile valuta, i gettoni hanno avuto la prima vera diffusione dagli anni 30 anche se con le problematiche della guerra e di un avanzamento tecnlogico reso tale proprio dal conflitto, il vero “boom” si è verificato solo con il secondo dopoguerra.
La maggior parte dei gettoni riscontrabili oggi è stato coniato dal 1959 al 1980 e molti di questi sono stati utilizzati attivamente fino agli anni 90.
Molti di questi sono divenuti oggetti da collezione, spesso di uso “simbolico” e vera forma di oggetto di un’epoca non così antica ma considerata almeno dal punto di vista tecnologico come tale.
Tra i più rari sono ovviamente riscontrabili quelli “pre” seconda guerra mondiale, tutti diversi a seconda della zona del paese in quanto le società telefoniche non erano state unificate sotto l’egida della SIP.
Un esempio di esemplare raro è stato creato in ridotte quantità nel sud Italia, il getton delle officine Set di Napoli del 1934, che è quello in figura.
Un esemplare ben conservato che presenta l’aspetto di cui sotto vale dai 30 ai 100 euro, ma se è presente un punto anche dopo la T di Set, il valore può raddoppiare.
