Mangiare Philadelphia con il colesterolo alto: ecco le conseguenze

La Philadelphia è un noto formaggio spalmabile di origine statunitense che da circa 40 anni viene prodotto e distribuito anche in Italia, quasi sempre impiegata sul pane, fette biscottate e per preparare panini.

Viene prodotta dal latte vaccino a panna, dopodiché il liquido viene sotto posto a pastorizzazione e susseguenti lavorazioni, conseguibili tutte attraverso un processo completamente automatizzato.

Il Philadelphia classico arreca una discreta frazione energetica e ottime misure di grassi, in prevalenza saturi, caratteristica che ne impedisce l’impiego assiduo e sistematico nella dieta dell’ipercolesterolemico o di qualunque persona abbia un rischio cardio vascolare medio-elevata, del soggetto in sovrappeso e dell’obeso. Oggi vedremo se questo formaggio può arrecare danni se si pena di colesterolo alto.

Mangiare Philadelphia con il colesterolo alto: ecco le conseguenze

Iniziamo col dire che la rilevanza sempre maggiore di problematiche fisiche come il colesterolo elevato è uno degli effetti collaterali di stili di vita non bilanciati. Anche se per quanto riguarda il colesterolo si tratta di un lipide naturalmente presente nel nostro organismo svolgendo funzioni strutturali, ormonali e indispensabili per la corretta gestione del cibo nell’organismo, ed è solo limitatamente condizionato dall’alimentazione.

Sebbene ciò, i casi di colesterolo alto sono in aumento e ciò ha mutato la percezione ed il grado di “pericolosità” di numerosi alimenti. Parliamo di un vero e proprio latticino che esibisce proprietà nutritive per certi versi accomunabili a quelle della mozzarella o qualunque prodotto simile.

Il contenuto di grassi è in media più alto, il che può far spavento per chi lo compera visto che sfiora le 300 calorie per etto, che calano a circa metà per la variante light, che si differenzia per una minore presenza di panna. Il livello di colesterolo appare anche decisamente alto per la variante standard visto che è prossimo ai 90 mg per etto, circa la metà per quella light.

Sebbene ciò è bene rammentare che l’apporto di tale formaggio medio è parecchio minore rispetto a 100 grammi, quindi anche chi pena di colesterolo alto può consumarla, magari prediligendo la variante light, seppur non tutti i giorni.

POTREBBE INTERESSARTI