Fin dall’infanzia siamo portati ad apprendere il concetto di obbligo di pagamento che quasi sempre si estende a condizioni di vita particolari, come ad esempio in corrispondenza delle imposte, ma anche delle bollette, che rapidamente diventano una delle forme di urgenze “necessarie” da saldare, in virtù di consumi ed utilizzi legati alle risorse. La popolazione italiana risulta essere secondo vari dati, una di quelle che ha maggior tendenza ad avere difficoltà nel pagare le forniture, ma esistono casi partciolari in cui le bollette non vanno pagate.
Bollette da non pagare mai: ecco quali sono
Le bollette infatti non costituiscono qualcosa di “imperturbabile” ma sono regolamentate da alcune condizioni e scadenze, la più comune è abbastanza conosciuta e può effettivamente non obbligare il titolare a saldare una bolletta, se è trascorso un sufficiente lasso di tempo tra la data di emissione della stessa e quella corrente.
Tutte le bollette infatti sono regolamentate dalla prescrizione, un termine legato alla data di emissione che porta una bolletta non pagata se non sottoposta a solleciti durante questo lasso di tempo in buona sostanza ciò significa che qualsiasi bolletta scaduta entro i termini di prescrizione non potrà essere legalmente impugnata da parte del fornitore.
I termini di questa prescrizione sono regolamentati da specifiche durate, ad esempio tutte quelle emesse fino al 2 marzo 2018, si prescrivonno in 5 anni, durata che poi si accorcia a 2 anni.
Quelle del gas hanno una prescrizione che si applica dopo 5 anni fino al 1° gennaio 2019, 2 anni dal 2 gennaio e quelle dell’acqua dal 1° gennaio 2020, sempre da 5 a 2 anni.
Nessun cambio per quelle del telefono che resta di 5 anni a partire dalla data di emissione.
Il concetto di prescrizione viene applicato anche per i conguagli, anche se in alcuni casi può essere necessario “convincere” il fornitore a rispettare i termini di questa prescrizione, indifferentemente dall’importo della fattura, anche attraverso una comuniacazione scritta.
