Le patate appartengono alla specie Solanum tuberosum, si tratta di un tubero commestibile, che per essere mangiato ha bisogno della cottura. Ci sono vari modi per cuocere la patata, ma noi oggi, ci soffermeremo sulle patatine fritte. Queste ultime sono sicuramente molto amate, ma non sono così salutari come la patata cotta in altri modi.
Le patatine fritte furono introdotte negli Stati Uniti dal presidente Thomas Jefferson, furono infatti servire durante la sua presidenza. Prima di allora, erano gli Inca del Perù i primi a coltivare le patate e solo nel 1536, furono diffuse in Europa, dagli spagnoli. È stato il primo alimento, ad essere messo a coltura nello spazio, nel 1995. Spesso per friggerle, vengono usate quelle congelate, che sono più veloci e già tagliate.
Allerta patatine fritte: i valori nutrizionali a cui fare attenzione
Le patatine fritte sono fonte di vitamine e minerali. Per 100 grammi di prodotto, abbiamo 192 calorie. Nella stessa quantità, possiamo trovare 55,5 g di acqua, 29,9 g di carboidrati, 26,6 g di amido, 6,7 g di lipidi, 3,9 g di proteine, 0,6 g di zuccheri e 2,2 g di fibre. Non ci sono tracce di colesterolo. Come vitamine possiamo trovare quella C, la Tiamina, la Riboflavina e la Niacina. Mentre come minerali troviamo il ferro, il calcio, il sodio, il potassio e il fosforo.
Sono costituite principalmente da carboidrati complessi come l’amido, quindi sono considerate molto simile al pane o al riso bianco. Ovviamente, essendo fritte, non si deve esagerare con le quantità e non devono essere mangiate molto spesso, dato che potrebbero portare a problemi di peso o anche cardiovascolari. La porzione consigliata è di 6 unità. Una porzione media di queste patatine, ha le stesse calorie di due o tre lattine di bevanda gassata.
Molti studi hanno comprovato la pericolosità di esse, infatti è stato visto che chi mangia patatine due o tre volte alla settimana, ha possibilità maggiori di morire, rispetto ad una persona che le mangia raramente.
