I metalli ossia delle specifiche forme di elementi chimici presenti in natura quasi sempre “nativamente” (anche se da tempo alcune varianti sono state concepite in laboratorio) hanno sempre avuto un ruolo di fondamentale importanza in senso generico del termine in quanto hanno avuto fin da subito utilizzi più disparati, a partire da quelli pratici fino a quelli maggiormente legati all’aspetto economico, basti pensare ai diversi metalli preziosi. Eppure nella classifica delle varianti più economicamente rilevanti il metallo più costoso al mondo non è assolutamente l’oro.
Qual è il metallo più costoso al mondo? Ecco la risposta
L’oro infatti viene considerato ancora oggi il re dei metalli preziosi, per le numerose proprietà in ambito fisico, di resistenza, applicazione e duttilità: il biondo metallo viene anche naturalmente collegato alla gioielleria ed allo sfarzo in linea di massima anche perchè si tratta di qualcosa di estremamente radicato nella cultura umana in senso generale, ed anche se quasta forma di elemento chimico resta molto importante non detiene il primato di quello più “costoso”.
Attualmente il primato spetta al Rodio, il cui numero atomico è 45 che è stato scoperto in tempi recentissimi rispetto ai vari oro, argento e platino.
La sua scoperta si deve a William Hyde Wollaston, che all’inizio dell’Ottocento ha scoperto anche il palladio. Il rodio ha un aspetto argenteo, e si trova nelle parti grezze del platino.
Si tratta di un metallo nobile, esttremamente raro al punto che in Europa le quantità presentano un prezzo estremamente più elevato di qualsiasi altra forma di metallo, e che ha subito un aumento nell’ultimo decennio, oggi un grammo di rodio è valutato circa 500 euro. La produzione del resto, quasi tutta radicata in Sud Africa e parzialmente in Russia, non supera le 25 tonellate ogni anno.
Gli usi sono molto specifici ma altrettanto importanti, in buona parte questo elemento è utilizzato per le marmitte catalitiche ma viene anche utilizzato per le turbine dei motori ad alta velocità.
