Acero: come piantare e curare questo meraviglioso albero

Probabilmente pur non conoscendone il nome e l’origine, tutti ci siamo fermati ad ammirare rapiti le splendide chiome infuocate degli aceri. Esistono moltissime varietà di questo suggestivo albero, capace di arrivare anche a raggiungere i 30 metri di altezza svettando impavido verso il cielo. Le specie più conosciute sono sicuramente quelle provenienti dal Nord America e quelle che arrivano dal lontano Oriente.

Come piantare e curare l’acero

L’acero è un albero meraviglioso, ricco di fascino e capace di spettacolari colorazioni nel periodo autunnale. Vedremo proprio come piantare e curare gli aceri. Quello coltivato in Italia è l’acero palmato, comunemente chiamato anche acero giapponese. Si presenta come un piccolo arbusto deciduo, la cui altezza generalmente non supera i 3 metri. Ne esistono centinaia di varietà, che sono state selezionate per il colore o altre caratteristiche delle foglie.  In Italia sono molto diffuse le varietà nane, caratterizzate da fogliame compatto di colore scuro, vivace e brillante, dai toni porpora-violacei fino al marrone.

Ci sono alcune varietà che mantengono il colore rosso per tutto l’anno, mentre a volte le foglie cambiano tonalità prima di cadere in autunno, creando gradevoli effetti cromatici nei boschi e nei parchi cittadini. La pianta di acero, una volta acquistata in vivaio, va messa subito a dimora in un vaso o nella terra, senza lasciarla attendere. Il terreno deve essere umido. Per l’acero il terreno ideale è di tipo torboso non calcareo con ph leggermente acido, poiché questa pianta non tollera un elevato livello di alcalinità. L’esposizione ideale è in una posizione a mezz’ombra e riparata dai venti.

L’acero infatti tollera bene le temperature rigide, mentre invece soffre se sottoposto a lungo alla luce diretta del sole. L’ideale sarebbe esporlo per qualche ora ai raggi del sole, magari durante la mattinata, mentre nel pomeriggio tenerlo a contatto con un’ombra luminosa. Soprattutto dopo l’impianto, la pianta necessita di frequenti irrigazioni, poiché sviluppa una rete di radici fibrose in superficie, abbastanza esigenti dal punto di vista idrico. Il periodo ideale per la potatura è l’inverno, perché lontano dall’attività vegetativa, o a marzo, prima che si aprano le gemme. L’acero è attaccato da malattie fungine come la ruggine, la verticillosi o l’oidio.

Negli esemplari giovani, queste malattie possono danneggiare il fogliame. Gli alberi adulti invece difficilmente sono attaccati da questi funghi e comunque non manifestano alcuna sofferenza. Per quanto riguarda la fertilizzazione, questa pianta necessita di concimazioni leggere. La moltiplicazione per talea si effettua a ottobre. Si stacca un rametto con almeno una gemma. Si impianta nel terreno ben drenato e si attende che si sviluppi l’apparato radicale. Dopodiché si mette a dimora nella terra.

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