Nessuno lo sapeva ma ecco cosa è la Mozzarella di bufala nera

Oggi vedremo che la mozzarella di bufala nera non è andata a male ma all’opposto parliamo di una semplice mozzarella di bufala a cui è stato congiunto del carbone vegetale. Questa idea particolare è venuta ad un industriale caseario della provincia di Caserta, il quale consumando del pane nero, ha pensato bene di aggiungere il carbone vegetale anche alla nostra bene amata mozzarella di bufala.

Nessuno lo sapeva ma ecco cosa è la Mozzarella di bufala nera

Il carbone vegetale, detto anche carbone attivo, è un grande rimedio naturale in opposizione a disturbi di stomaco e intestino. In sostanza si tratta di una polvere conseguita dalla carbonizzazione senza fiamme del legno di pioppo, salice o di altre molteplicità di legno. Inizialmente il carbone vegetale veniva aggiunto solo al pane, di seguito si è cominciato a sfornare anche pizze, cornetti e svariati prodotti da forno con questo particolare colore nero”, fino a giungere alla mozzarella di bufala.

Il risultato, stando a ciò che ha detto il suo ideatore, è una mozzarella più digeribile, che arrecherebbe effetti benefici sull’intestino. Dopo il lancio della mozzarella nera numerosi altri caseifici campani hanno cominciato a creare la Nera di Bufala, con la aspettativa di galoppare l’onda del successo di tale nuovo prodotto. In realtà non vi sono prove scientifiche sul fatto che tale mozzarella cerulea sia più digeribile e che perfino faccia bene al nostro organismo, anzi a dir la verità è anche un po’ bizzarra a vedersi.

Ulteriormente c’è da dire che la mozzarella di bufala è già di per sé un prodotto digeribile. I prodotti da forno come il pane e la pizza possono originare disturbi intestinali a causa del contatto del lievito e dunque il carbone vegetale sostiene nel ridurre tali fastidi ma la mozzarella di bufala non comprende lievito ed è ottima realmente per tutti.

Nota in tutto il mondo come “oro bianco”, bianco come il latte delle bufale dei vati allevamenti e si parla di un prodotto che tutto il mondo invidia e dunque da preservare bene nella cucina nazionale.

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