Le monete da 1 euro sono indubbiamente tra le più riconoscibili e diffuse in tutto il continente, ovviamente da quando esiste “fisicamente” l’euro come valuta sostitutiva di tutte le altre presenti nel vecchio continente, ed essendo valute così diffuse è facile imbattersi ad esemplari diversi. Non sono neanche così rari i cosiddetti errori di conio che per quanto riguarda le emissioni da 1 euro sono discretamente diffusi.
Ecco quanto vale questo 1 euro con errore di conio: “pazzesco”
La moneta da 1 euro infatti, essendo di natura bimetallica, ossia costituita da due tipologie di leghe metalliche distinte, necessita di un processo produttivo sensibilmente differente da tutti gli altri, che porta queste emissioni ad essere maggiormente soggette a problematiche durante la produzione, anche se si tratta comunque di eventualità rare.
L’errore di conio indica una forma di processo produttivo che inavvertitamente sviluppa una o più monete di un certo tipo con alcune differenze estetiche che possono essere di piccola entità, non pregiudicanti nella funzione commerciale, fino a manifestazioni più evidenti.
Prendendo in considerazione la moneta da 1 euro italiana, che presenta la celeberrima raffigurazione dell’Uomo Vitruviano, opera di Leonardo Da Vinci, diversi errori di conio riconoscibili fanno capo a questo lato della moneta.
Normalmente infatti l’emissione riporta il simbolo della zecca di Roma (una “R”) sul lato sinistro e l’anno di coniatura a destra.
Un errore di conio abbastanza comune ha portato un cospicuo numero di esemplari a non presentare queste due raffigurazioni presentando quindi solo l’Uomo Vitruviano. Molti di questi esemplari sono stati percepiti come rari ma si tratta di un contesto difficile da definire anche se queste specifiche monete sono effettivamente più rare di altri non è così scontato che il valore possa essere più elevato.
E’ sicuramente certificato però che una moneta che presenta un aspetto diverso dagli altri possa far guadagnare anche cifre importanti se l’esemplare è anche in ottimo stato: diversi venditori su Ebay hanno venduto “pezzi” simili a cifre anche importanti come 500 o più euro.
