Il Bollo auto è il nome comune della cosiddetta tassa automobilistica, in passato chiamata tassa di circolazione, una forma di imposta obbligatoria concepita dallo stato ed organizzata nella maggior parte dei casi dalla regione di appartenenza del proprietario del veicolo. E’ una imposta sul possesso che viene quindi concepita e calcolata non in base all’utilizzo che si fa del mezzo e deve essere obbligatoriamente pagata ogni anno entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza. Quali sono le novità legate al bollo auto per questo 2022?
Bollo auto 2023: ecco tutte le novità che devi sapere
In Italia sono come accennato le regioni che si occupano del calcolo dell’imposta eccezion fatta per Friuli Venezia Giulia e Sardegna, in cui la gestione spetta all’Agenzia delle Entrate.
La scadenza è legata alla prima immatricolazione del veicolo, ed è soggetta ad un calcolo abbastanza complesso che tiene conto dell’anzianità dell’auto (oltre una certa età questa viene considerata d’epoca e presenta diverse agevolazioni e sconti), il livello di capacità inquinante considerati i parametri Euro (più è inquinante e maggiormente elevato sarà l’importo) ma in linea di massima è la potenza del mezzo a far lievitare i costi, potenza intesa come kW.
Se per le auto storiche ultratrentennali, invece, è prevista l’esenzione dal bollo, per quelle dai 20 e 30 anni (età considerata effettiva dalla prima immatricolazione) è prevista l’esenzione al 50 % sotto forma di sconto.
Confermato per il 2023 il Superbollo, adottato oramai diversi anni fa come forma aggiuntiva in fatto di costi per i veicoli con potenza pari o superiore a 185 kW. I possessori di questi veicolo devono pagare 20 euro per ogni kW in eccesso, anche se con il passare del tempo il costo aggiuntivo viene progressivamnte ridotto.
Cambia invece in meglio il concetto di sanatoria, applicata dal governo Meloni su tutte le imposte concepite ma non pagate dal 2000 e il 2015 per una cifra non superiore ai 1.000 euro, bollo auto incluso, quindi.
