Numeri alla mano, la popolazione italiana fa un enorme uso di cibo in scatola, in maniera addirittura superiore alla media europea, ed andando più nello specifico, il tonno mantiene il primato dell’alimento scatolato più presente e diffuso, nonchè quello più comperato. In linea di massima si contano due principali categorie, ossia la variante di tonno con olio d’oliva oppure al naturale, che ne è priva, ma quale risulta essere migliore per la salute?
Tonno in scatola: meglio al naturale o con olio d’oliva? Ecco tutta la verità
Il tonno in scatola ha costituito, e continua a farlo, un argomento a dir poco discusso, in particolare sul web. Tra notizie vere e false che hanno accompagnato il tonno, alcune sono tendenzialmente verificabili come la presenza più o meno marcata di metalli (che sono presenti nella quasi totalità dei casi in praticamente ogni forma di prodotto ittico), anche se il tonno conservato mantiene praticamente intatte le principali proprietà nutrizionali.
Il procedimento di inscatolamento tra tonno in olio ed al naturale è praticamente lo stesso fino ad un certo step: in entrambi i casi i pezzi di tonno selezionato sono portati ad una cottura, e poi sottoposta al liquido che sarà disposto alla conservazione.
Nel caso dell’olio l’immersione generalmente avviene in olio di oliva o extravergine, mentre nel caso della variante al naturale la soluzione viene definita “in salamoia” in quanto presenta una natura liquida dove è maggiormente marcata una soluzione salina, quindi un contenuto di sodio.
Anche se in senso generale il tonno in scatola non andrebbe consumato troppo spesso, per la quantità di sodio che è maggiore nella variante al naturale, il consiglio principale dal punto di vista salutare fa prediliger la variante con olio d’oliva.
Risulta essere maggiormente importante scegliere il tonno in vasetto che può evidenziare una forma generale del taglio della carne più o meno valida.