Postepay, attenzione alle novità del 2023: ecco cosa bisogna sapere

Postepay ha rappresentato uno dei più importanti “step” in avanti verso la digitalizzazione e l’affermazione come struttura vera e propria di tipo finanziario, a partire dai primi anni 2000, in quanto la primissima forma di carta prepagata, inizialmente operante unicamente sul circuito Visa, è stata anche una delle prime forme di questi strumenti largamente utilizzati nel nostro paese. Anche nel 2023 la Postepay non solo mantiene una forma di “predominanza” sul mercato delle prepagate ma ha ulteriormente visto aggiornarsi i propri servizi.

Postepay, attenzione alle novità del 2023: ecco cosa bisogna sapere

Il successo di Postepay trova diverse “motivazioni” ma anche una continua opera di rinnovamento dei servizi messi a disposizione, uniti ad una semplicità di utilizzo, forniscono ai titolari di questo prodotto finanziario un ruolo di primo piano.

Alcuni servizi non sono stati più rinnovati dopo diversi mesi, come il Cashback Postepay, che pure ha subito diverse proroghe, concepito durante il contesto della pandemia per incentivarne l’utilizzo anche presso i negozi fisici che aderivano all’iniziativa.

Tra tutte le Postepay, la Evolution risulta essere indubbiamente quella maggiormente richiesta e diffusa anche perchè corrisponde ad una quantità di servizi decisamente maggiore rispetto a quella “base”, in quanto possiede un IBAN, fattore che la rende impiegabile quasi come una vera e propria carta conto.

Delle varie versioni però la Evolution è l’unica che presenta un costo annuale, che dal 1° gennaaio 2023 passa da 12 a 15 euro, generalmente “scalati” dall’importo presente sulla carta. L’aumento sensibile di questa forma di “tassa” legata ai servizi è probabilmente una conseguenza dei costi più elevati e dell’aggiornamento dei vari servizi telematici del servizio.

E’ bene ricordare che qualsiasi forma di conto o carta prepagata , inclusa la Postepay prevede il pagamento di una imposta di bollo pari a 34,20 euro all’anno per le persone fisiche (mentre sono 100 per tutte le altre entità) se la giacenza media del proprio conto corrente risulta superiore a 5.000 euro.

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