La salvia corrisponde ad una tipologia di pianta molto conosciuta fin dall’antichità per le capacità aromatiche ma anche officinali, estremamente diffusa già presso i greci e romani, infatti il termine “salvus” dal latino indica proprio qualcosa di “benefico”.
A cosa fa bene mangiare la salvia? Ecco tutti i benefici
Questa spezia aromatica è da sempre molto “polivalente” essendo rionosciute diverse proprietà antibatteriche, antifungine, virustatiche, astringenti e antisudorifere, rappresentando quindi per gli antichi, molto prima del metodo scientifico, una importante fonte di risorse nell’ambito medico ed officinale.
In generale la salvia non viene consumata così spesso direttamente, come cibo, ma attraverso l’aromatizzazione, ad esempio con gli oli essenziali che sono derivati proprio dalle foglie (ma non solo).
Nell’ambito alimentare vengono utilizzate soprattutto le varianti più note come è molto utile essendo una ricca fonte di antiiossidanti, ma come accennato viene largamente utilizzata per proprietà antibatteriche attraverso il consumo anche tramite infusi. In antichità veniva largamente utilizzata anche in impacchi per contrastare ulcere e piaghe ma anche per raucedine e tosse.
Anche contro l’inappetenza l’aroma della salvia può indubbiamente contribuire a farci tornare l’appetito, ma anche per ridurre i dolori dovuti a disturbi digestivi. Nel medioevo era anche utilizzata come soluzione afrodisiaca, in quanto anche in tempi recenti sono stati riscontrati alcuni elementi che possono avere un effetto sugli ormoni femminili, ad esempio contrastare gli effetti della menopausa. Restando nel contesto femminile, l’applicazione di salvia sull’addome può aiutare a calmare i dolori da mesturazioni.
Non bisogna tuttavia esagerare in quanto il connubio di effetti “buoni” della salvia possono scaturire in problemi veri e propri in caso di sovradosaggio, come vertigini, nausea, mal di testa, tremori e inappettenza.
In condizioni di gravidanza ed allattamento sarebbe meglio ridurre o interrompere il consumo di salvia mentre non sono state rilevate particolari controindicazioni ed effetti collaterali legati all’uso di farmaci.