Il caffè è una delle bevande calde maggiormente diversificate, “culturali” e diffuse, ed in particolare in Italia costituisce qualcosa di assolutamente indispensabile per milioni di persone, che fieramente fa ricorso a strumenti come la moka, progettata dal signor Bialetti oramai 90 anni fa, anche se sempre più spesso in questo decennio è la macchinetta casalinga che fa ricorso alle capsule o alle cialde. Ma per l’organismo quali sono le differenze sostanziali?
Caffè con la moka o macchinetta? Ecco le differenze per il nostro corpo
Il sapore, ma anche l’aroma e soprattutto la consistenza sono infatti generalmente differenti: la macchinetta a cialde / capsule fa infatti ricorso al calore ed alla pressione, ed è generalmente maggiormente dotata di schiuma, mentre la tradizionale moka fa ricorso alla forza dell’acqua ed alla bollitura che fa salire la “miscela” che poi diventa caffè, verso l’alto.
Questa è la differenza sostanziale che rende il caffè in moka più acquoso e spesso anche meno “denso”, possono altresì manifestarsi differenze nell’ambito aromatico.
L’apporto di caffeina da calcolare in quanto a differenze tra i due metodi dipende dal tempo in cui acqua e caffè effettivo restano a contatto ad una temperatura alta. Va da se che la preparazione evidenziata manifesti un apporto di caffeina maggiore per la versione preparata con la moka, seppur apparentemente meno corposa e “densa”.
Quindi se soffriamo di ipertensione il nostro organismo potrà sicuramente “reggere” un caffè in più realizzato con la macchinetta rispetto ad uno con la moka (anche se moltto cambia dalle varie tipologie).
Per il resto, il principio è molto semplicemente il medesimo, cambia il metodo, in generale la qualità di un caffè dipende sia dalla miscela, costituita dalla marca ma anche dalle tipologie di caffè di cui facciamo ricorso ma anche in merito alla manutenzione in quanto prendersi cura delle due tipologie è sensibilmente differente.