L’Europa è indiscutibilmente la patria del formaggio, alimento che in questa generica categorizzazione indica varie forme di lavorazione molto diverse che compongono le varie categorie di prodotti caseari, adibiti all’alimentazione. In particolare le nazioni di Francia ed Italia sviluppano annualmente quasi la metà della produzione mondiale di formaggi, che data la loro varietà e profonda inclusione nel contesto sociale, anche regionale, risultano essere difficili da inquadrare dal punto di vista nutritivo, ossia è difficile stabilire con assoluta precisione quando sono utili per l’organismo e quando invece fanno male.
Attenzione a questi formaggi: se mangiati spesso fanno male, ecco quali
In linea di massima, i formaggi costituiscono un’importante base nutrizionale, essendo composti da latte e derivati, ed anche quelli considerati prodotti industrialmente fanno comunque ricorso a relativamente pochi ingredienti. In particolare l’apporto di vitamine e sali minerali è sempre molto importante, a predominare è il calcio, elemento fondamentale per le ossa.
Molto spesso si tende a definire i formaggi freschi maggiormente “sani” rispetto a quelli stagionati, e ciò può corrispondere ad un fondo di verità. Proprio queste varianti infatti sono conosciute in linea di massima (quelle fresche) per essere più digeribili e meno ricche di grassi.
Tutti i formaggi però restano utili in quantoi ricchi di proteine ad alto valore biologico, ciò significa che intrgrare anche più volte a settimana, in porzioni non eccessive una tipologia di formaggio è una buona idea.
Quali sono tuttavia quelli meno sani da consumare spesso? Quelli più stagionati e “saporiti”, generalmente contengono colesterolo e grassi in quantità maggiore, oltre che sodio.
Tra i più leggeri spiccano i fiocchi di latte, le varie forme di ricotta, la mozzarella di vacca e quella di bufala, mentre quelli da attenzionare sono indubbiamente le varie forme di formaggio stagionato, piccante e non, così come il pecorino che pur essendo molto ricco di vitamine, è anche pieno di sodio.
