La storia della monetazione europea è stata indiscutibilmente modificata in modo radicale dal concetto di valuta unica, che poi è divenuta l’euro, realtà che oggi porta quasi 30 nazioni del vecchio continente a fare ricorso ad un’unica moneta, anhe se da questa pratica resta esclusa la Svizzera, che in realtà risulta esserlo in numerosi altri concetti economici, politici e societari. Il franco svizzero infatti resta da oltre due secoli la valuta ufficiale della confederazione elvetica, la metodologia di gestione dei vari cantoni della Svizzera.
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Quasi naturalmente, anche la storia del franco svizzero è stata e continua ad essere particolarmente differente da quella del resto delle emissioni, pur avendo cambiato aspetto, forma e valore più volte nel corso dei decenni. In particolare il sistema unificato di una valuta monetaria svizzera è stato interpretato come concetto vero e proprio proprio sotto l’influenza dell’Impero Francese durante l’occupazione napoleonica in quanto in precedenza ogni cantone emetteva la propria valuta.
Il franco svizzero “moderno” è stato modificato nel corso degli ultimi due decenni ma le emissioni passate sono estremamente interessanti in modo specifico in alcune annate abbastanza specifiche.
Un esempio è dato dalle monete da 1 franco svizzero circolate in ridotte quantità nella metà dell’800, per la precisione quelle ritraenti una donna con la scritta Helvetia in alto. Se una emissione del 1850 può valere da 50 fino a 300 euro se in condizioni particolarmente buone, una del 1857 che è quasi introvabile data la ridottissima tiratura può effettivamente valere fino a 1500 euro a patto di trovarla in condizioni assolutamente perfette, ossia in Fior di Conio.
