Cosa posso mangiare se ho il colesterolo alto? Ecco la risposta

Il colesterolo, per chi ancora non lo sapesse, è una sostanza grassa che si trova nel sangue, dalla consistenza cerosa, che viene generata per natura dal fegato. Il colesterolo alto, una patologia da non svalutare. Secondo l’Anmco, ovvero l’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, un italiano su tre pena di ipercolesterolemia e, nel 40% dei casi, non ne è consapevole.

La scelta di certi cibi sostiene difatti la rimozione del colesterolo LDL, detto anche “colesterolo cattivo”, e diviene un’arma per combattere l’ipercolesterolemia.

Cosa posso mangiare se ho il colesterolo alto? Ecco la risposta

Possiamo dire che si possono prediligere cereali, legumi e vegetali. Difatti tali alimenti, infatti, non comprendono colesterolo e assistono l’organismo a diminuirei livelli di quello in eccesso. I vegetali pieni di fibre cooperano anche a diminuire l’assorbimento del colesterolo mangiabile a livello intestinale. In caso di colesterolo elevato è bene pertanto consumare porzioni normali di cereali, prediligendo quelli integrali a quelli trattati, e di legumi, assumendo questi ultimi almeno 2-4 volte a settimana.

Tra i cereali sono pertanto consigliati pane, pasta e riso integrali, ma anche farro, avena e orzo. Bisogna assolutamente consumare all’opposto a frutta e vegetali, non scordando di introdurre nel fabbisogno quotidiano 2-3 porzioni di verdure e 2 di frutta. Il pesce è poi molto ben accetto.Il consumo almeno 2 o 3 volte alla settimana di tale alimento è raccomandato a chi purtroppo pena di problemi di colesterolo alto grazie alla caratteristica composizione del suo grasso. Va però rammentato che sono da prediligere cotture alla griglia, al cartoccio o al vapore, mentre la frittura è da evitare.

Per quanto concerne il consumo di molluschi e crostacei, non deve essere maggiore a una volta la settimana. Poco olio poi e soprattutto buona qualità. I grassi saturi di origine animale, difatti, causano l’accrescimento dei livelli di questo grasso, mentre quelli insaturi di natura vegetale sono capaci di ridurlo. Da evitare, infine, burro, lardo e strutto a favore di oli vegetali polinsaturi o monoinsaturi, come l’olio extravergine di oliva.

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