Se i metalli preziosi costituiscono da sempre una forma di ricchezza economica ma anche “culturale”, i materiali che ne sono composti sono ancora più importanti, anche se il termine gioiello non definisce “per forza” quelli di valore, connotazione che è nata solo con le prime forme di economia basate sui metalli preziosi. Se i gioielli antichi sono considerabili reperti storici, quelli “solo” vecchi costituiscono una forma di bene assolutamente economico.
Se hai questi vecchi gioielli hai tra le mani una fortuna
La definizione di gioiello “moderna” identifica una qualsiasi lavorazione concepita con l’uso di uno o più metalli sviluppati e lavorati con l’interto di creare un oggetto concepito per l’uso ornamentale, e se per secoli la funzione è stata prevalentemente pratica, per “conservare” adeguatamente i metalli preziosi, intorno all’Ottocento questi sono divenuti qualcosa di diverso dal valore non solo più solamente economico ma anche estetico.
Per questo motivo i pezzi creati a partire dalla metà del 19° secolo sono soprattutto oggetti dotati di uno stile definito dal periodo, e godono di una valutazione diversificata, semplificando molto il “costo” economico non dipende solo dai materiali utilizzati. Un vecchio gioiello può essere quindi molto prezioso anche se non eccessivamente pregiato o “raro” ma ad esempio se presenta una lavorazione associabile ad una particolare marca o se presenta finiture o pietre preziose “tagliate” in modo specifico.
Parlando di gemme, in generale la valutazione viene influenzata dalla purezza di queste ultime, ma anche dal tipo di manifattura: in questi decenni tutti i gioielli realizzati a mano sono generalmente valutati di più rispetto a quelli realizzati in serie.
Il consiglio è quindi quello di non fermarsi alle apparenze ma, se si è in possesso di un “pezzo” particolare, ad esempio definito da un numero di serie specifico, di continuare a cercare una valutazione precisa e di non fermarsi alla prima.
