Le verdure fanno bene, in quasi ogni modo si decide di prepararle e cucinarle, almeno secondo l’immaginario comune che però corrisponde in molti casi al vero. Del resto se la dieta mediterranea è una di quelle maggiormente ricche di alimenti importanti e duttili come i carciofi, molto comuni in tutta la zona continentale, ciò è anche dovuto all’abitudine di sviluppare preparazioni.
I carciofi sono estremamente utili e comuni nell’utilizzo alimentare ma costituiscono anche un’importante fonte di nutrienti in quanto nel corso dei secoli è stato oltre che alimentare anche di tipo officinale, risultando anche scientificamente adatti a migliorare la salute dell’organismo, organi compresi, come il fegato.
Ecco perché mangiare carciofi fa bene al fegato: “pazzesco”
Indifferentemente dalla preparazione e dalla ricetta, i carciofi sono molto ricchi di proteine e poco calorici ma è anche importante il loro apporto in termini di sali minerali, che permette a chi ne fa un uso abituale, di poter contare su una rilevante proprietà antiossidante, che è fondamentale per un’azione conservativa e “ricostituente” per l’apparto immunitario dell’organismo.
Diversi studi hanno rilvato un elevato potere “benefico” dei carciofi, ad esempio nella funzione di produzione della bile che può addirittur raddoppiare o triplicare a fronte di un’alimentazione costante di carciofi, che sono anche molto utili per ridurre l’apporto di tossine presenti nell’organo, riducendo le possibilità di azione e possiiblità di contrarre epatite e cirrosi ed altre malattie legate al fegato.
L’azione dell’ortaggio permette di migliorare anche l’azione dei radicali liberi che è un’azione necessaria per limitare e prevenire l’invecchiamento cellulare.
In linea di massima questo ortaggio è sempre benefico in quanto non ingrassante ed in grado di avere un potere diuretico in tutto e per tutto, risultando essere un alimento polivalente nel vero senso della parola.
Sono da evitare invece i condimenti eccessivamente complicati e difficili da gestire per l’organismo.
