I mutui corrispondono allo strumento più utilizzato per avere a disposizione una consistente somma di denaro da parte dei privati cittadini che porta quasi sempre l’adozione di questo accordo per acquistare un’abitazione come una casa. Questo sistema porta un intermediario a chiedere quello che è formalmente in prestito presso una banca, che necessita di alcune garanzie. I tassi sui mutui fanno parte di un sistema di “interessi” che sono corrisposti alle tradizionali rate che vengono pagate nel corso del tempo, anche se in questa fase storica questi sono in aumento.
Che succederà se i tassi dei mutui continueranno a salire? “Pazzesco”
Sotto la spinta della BCE e di quella dei singoli stati infatti è lecita la possibilità di influire in maniera decisa sui tassi quando ciò viene ritenuto necessario, generalmente si provvede in questa direzione in condizioni di inflazione o/o deficit sostanziale.
In buona sostanza è un valore che serve per non andare in crisi in maniera ancora più profonda.
Questo porta inevitabilmente a costi più alti sugli interessi da pagare assieme alle rate, che però sono anche modificati da altri fattori. In linea di massima se nel 2022 è stata mantenuta una percentuale più o meno fissa del 3%, a inizio 2023 questa è stata aumentata di mezzo punto percentuale, portandola a 3,5 % con un effetto non indifferente per una larga fetta di italiani.
Negli scorsi mesi la situazione è cambiata in peggio, come annunciato da Bankitalia che ha evidenziato come in febbraio il tasso è arrivato al 4 %, generando un aumento, in proiezione di quasi 160 euro in più al mese per le famiglie italiane che hanno aperto un mutuo, rispetto allo scorso anno.
Se confermata per tutto il 2023 questa non propriamente lieta notizia si traduce in poco più di 1900 euro in più all’anno, anche se secondo molti esperti difficilmente questo valore continuerà ad aumentare nel corso della seconda metà del 2023.
