Ecco in quali casi non si devono mangiare i carciofi. “attenzione”

Il carciofo è una pianta di spiccata rilevanza culinaria ed erboristica. La parte commestibile consta nelle infiorescenze a capolino, raccolte prima della fioritura. Di queste, si consumano il ricettacolo, detto cuore di carciofo, e le brattee interne, più tenere e polpose. I carciofi presentano un ottimo contenuto di acido folico e un riguardoso contenuto di diverse vitamine del gruppo B, Vitamina C e Vitamina K. Piene di fibre, specialmente di quelle solubili, i carciofi sono anche una riguardosa fonte di svariati minerali, tra cui potassio, fosforo, ferro e magnesio.

Ecco in quali casi non si devono mangiare i carciofi. “attenzione”

Il carciofo comprende anche pregiate sostanze fitochimiche, come luteolina, acido caffeilchinico, acido clorogenico, apigenina, steroli e inulina. I carciofi sono solitamente legati a proprietà antiossidanti, disintossicanti e coadiuvanti della funzione epatobiliare. Tale mix si deve alla presenza di flavonoidi e in particolar modo rutina e cinarina, ma anche i derivati dell’acido caffeico, così come alla ricchezza in fibre, sali minerali, ferro e di betacarotene.

Un unico carciofo coopera per circa il 20-25% al fabbisogno quotidiano suggerito di fibre vegetali, ed è inoltre un inibitore del colesterolo LDL, dunque può appoggiare lo sviluppo delle condizioni dell’organismo in soggetti sovrappeso, ipertesi o con problemi epatici. Va pertanto evitata l’assunzione di carciofo in caso d’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in pazienti con blocco delle vie biliari e in pazienti colpiti da colelitiasi.

Per la copiosa presenza d’inulina, l’uso di carciofo va evitato in caso di bolliture intestinali abbondanti. L’utilizzo del carciofo dev’essere evitato anche nel periodo dell’allattamento, a causa delle possibili riduzioni della portata lattea. Ancora, si sconsiglia l’assunzione di carciofo anche in gravidanza. Il consumo di carciofi può aiutare ad avere un miglior controllo della glicemia e una migliore digestione, con un effetto difensivo sulla salute del cuore e del fegato.

L’estratto di carciofo, che difatti racchiude elevate concentrazioni dei principi attivi che ritroviamo nella pianta, viene sfruttato come integratore epatoprotettivo, disintossicante e ipocolesterolemizzante, per difendere il fegato e impedire le malattie cardiache.

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