Ecco come ti fregano i soldi dalla Postepay: “da non credere”

Il successo di un prodotto spesso fa la differenza tra una sua continua diffusione ed aggiornamento delle funzioni, rispetto al fallimento e la dismissione, condizione che spesso è decisiva, anche se il successo porta anche ad una condizione che porta all’utilizzo improprio del prodotto. E’ il caso della Postepay, che dall’inizio del 21° secolo ha indiscutibilmente colmato un vuoto corrispondente  alle carte prepagate di pagamento.

Ecco come ti fregano i soldi dalla Postepay: “da non credere”

La diffusione di Postepay è stata così repentina ed assolutamente rilevante da essere considerabile quasi inaspettata da parte di Poste Italiane in primis, che ha disposto una società omonima esclusivamente per gestirne i servizi e le funzionalità.

Con l’introduzione del web moderno anche i prodotti Postepay,  orientati ad offrire una sequela di nuove opportunità, anche queste carte prepagate con i vari servizi annessi proprio perchè molto comuni e diffuse sono state quasi immediatamente il “bersaglio” di diverse frodi.

Quasi tutte prevedono la clonazione della tessera ma anche il furto di dati (e quindi di denaro) attraverso il phishing, che è un fenomeno diffuso in maniera particolare per questa categoria di prodotti.

Postepay SpA ne è al corrente e da anni prova a limitare lo sviluppo di nuove truffe, che fanno ricorso proprio a questo sistema che di fatto “imita” un messaggio SMS o una mail con loghi ed un testo che spesso corrisponde ad una possibile vera comunicazione ufficiale.

In quasi tutti i casi questi messaggi hanno una forma allarmistica, fanno ad esempio ricorso a comunicazioni false che parlano di conti o carte bloccati, oppure la sospensione della stessa tessera, con tanto di link interno disposto a “risolvere il problema”.

Ovviamente il link interno non “risolve alcun problema”, anzi dispone a rischi in quanto a sicurezza perchè garantisce l’attivazione di un file nocivo oppure dispone un indirizzo web che “simula” quello vero di Poste Italiane, nel quale se sono registrati i propri dati,  l’eventualità di perderli è pressochè certa.

Ecco un esempio di mail phishing:

Postepay

POTREBBE INTERESSARTI