Le forme di banconota fanno parte della normalità in modo specifico a partire da contesti storici abbastanza recenti, rispetto alle monete. Forse anche per questo motivo gli esemplari di banconota, stampati con regolarità dal secondo dopoguerra in Italia sono divenuti così popolari ed ancora oggi riconoscibile come le 10.000 lire.
Fino a 1.500 euro se trovi queste 10.000 Lire: FOTO
Le 10 mila lire corrispondono a vari formati cartacei, realizzati dall’immediato secondo dopoguerra (in quanto un precedente decreto limitava al taglio da mille lire il formato cartaceo), anche se la versione più famosa ancora oggi resta l’ultima, concepita dalla metà degli anni 80 del Novecento e largamente utilizzata come banconota “intermedia” tra le varie tipologie.
Questa emissione è dedicata al genio di Alessandro Volta, uno dei principali inventori degli scorsi secoli, mente del primo dispositivo conosciuto come la pila, oltre ad aver sperimentato altre soluzioni elettroniche ed essere stato lo scopritore del gas metano.
La banconota presenta una base filigranata di carta monetaria di colore azzurro turchese e se da una parte è presente il volto dell’inventore nativo di Como, sull’altro lato è presente il Tempio Voltiano, realizzato in corrispondenza del centenario della scomparsa di Volta, oggi un museo ed un omaggio verso le scoperte dell’inventore.
Emissione abbastanza diffusa ancora oggi, non ha un valore altissimo nella maggior parte dei casi, eccezion fatta per alcuni esemplari sostitutivi, che corrispondono a quelli che iniziano con X nel seriale, la serie di lettere e numeri stampati su tutti gli esemplari visibili in basso, a sinistra della banconota.
Anche queste però non sono tutte uguali: per fare qualche esempio un esemplare che inizia per XD e termina per A può valere da 35 fino ai 400 euro, mentre le XB e XC che terminano sempre con A, a seconda delle condizioni possono superare questo valore.
Le più rare sono comunque le XA – A che possono superare addirittur i 1.500 euro di valore massimo.
