Il costo della benzina ed in generale di tutti i combustibili fossili di maggior diffusione ed utilizzo sono da sempre uno dei temi più importanti della società occidentale, come ampiamente dimostratoo in una condizione “avversa” aggravatasi con la guerra in Ucraina, condizione che unita a numerose alte, ha portato ad un rincaro importante dei prezzi di benzina e derivati. Nel 2023 la situazione sembra essersi leggermente affievolita ed è andata incontro ad un graduale miglioramento, anche se i prezzi non si apprestano a calare, anzi alcuni indizi possono far già evidenziare che il trend non sarà positivo. Il prezzo della benzina continuerà a salire?
Il prezzo della benzina continuerà a salire? Ecco la risposta
Questo principalmente per il mancato rinnovo del taglio delle accise, che non è stato confermato oltre i primi mesi del 2023: il governo Meloni lo aveva di fatto anticipato e non hanno sortito effetti i vari discorsi interlocutori.
Anche se il nostro paese è meno dipendente dalla Russia, deve comunque fare ricorso in buona parte alle importazioni di petrolio e derivati, condizione che per forza di cose passa per agenti interlocutori, come le società che si occupano della raffinazione che sono oggi le principali accusate di speculare eccessivamente sul prezzo.
Questo perchè dopo i picchi di prezzo dello scorso anno sul petrolio, che ha raggiunto la pericolosa soglia di 130 al barile, il prezzo ora è calato e si assesta abbastanza tranquillamente sui 70 dollari al barile, ma i prezzi non scendono.
In buona parte ciò risulta essere causato dalla tendenza negativa legata alla situazione bancaria, che ha un po’ fatto preoccupare molti stati, a partire dagli States fino a quelli europei. L’instabilità però non ha portato, per il momento ad una forma di prezzi calmierati come istituito nel corso del 2022 anche da parte del governo italiano.
Secondo molti comunque la situazione dovrebbe stabilizzarsi nella seconda metà del 2023, anche se fino ad allora i costi potrebbero salire ancora.
