La BCE aumenta i tassi variabili dei mutui per questo mese. I mutui nel 2023 sono convenienti? scopriamolo! Il mutuo può diventare un vero e proprio incubo per alcune famiglie italiane ed europee. Purtroppo i tassi fissi salgono ancora di più.
Salgono i tassi dei mutui nel 2023
La Banca Centrale Europea (BCE) sta facendo fronte, come ogni governo, all’inflazione e il conseguente aumento dei prezzi. La crisi energetica e la guerra in Ucraina non stanno facendo bene all’economia europea. Da Francoforte la strategia però è quella di non giocare insieme all’inflazione.
Se da un lato, l’Unione Europea (UE), ha deciso che gli stipendi non dovranno essere toccati e quindi non ci saranno aumenti dei salari; dall’altro però i tassi d’interesse dei mutui sono arrivati al capolinea. Chi ha un mutuo a tasso variabile subirà dunque un ulteriore rincaro di circa 35 o 40€ al mese. Queste cifre, sommare ai precedenti rialzi, segnano complessivamente un aumento di quasi 200€.
Conviene comprare casa nel 2023?
La novità con cui si è concluso il 2022 è stata la legge di Bilancio che ha previsto una norma sul passaggio dal mutuo a tasso variabile al mutuo a tasso fisso a costo zero. Oggi coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile vorrebbero correre ai ripari, perché non conviene più come prima. Piuttosto il mercato sta lavorando molto, anche con i prezzi in aumento, perché conviene il tasso fisso.
Non è probabile che i tassi scendano nel 2023 perché le politiche di sostegno ai consumi continuano a mantenere una domanda alta, di fatto sostenendo i prezzi e quindi l’inflazione. Di conseguenza, non svanisce la necessità da parte della Bce di tenere l’inflazione stessa sotto controllo aumentando i tassi.
La cosa normale, quindi, è che finché abbiamo un’inflazione elevata, i tassi dovrebbero continuare a salire, non sappiamo fino a che punto. In sintesi, lo scenario più probabile nel breve termine e per il 2023 è che si continui a vedere un ulteriore aumento dei prezzi dei mutui nei prossimi mesi e che si possa dire addio a tassi negativi o inferiori all’1%.
