Avere a disposizione un terreno abbandonato almeno idealmente corrisponde a qualcosa di molto positivo, in quanto le applicazioni paiono essere disparate, e generalmente si tratta di un frutto di un investimento o di un’eredità. Nel nostro paese tuttavia, analogamente ad altre realtà europee, diversi possessori di aree hanno iniziato a spostare le proprie attenzioni altrove, e tra le conseguenze principali da rilevare vi è una forte tendenza a lasciare inutilizzato un terreno. Ma è possibile guadagnare da un terreno abbandonato?
Se hai un terreno abbandonato potresti essere ricco sfondato
La risposta può essere affermativa, in quanto numerose nuove applicazioni stanno iniziando ad emergere.
E’ importante prima di tutto analizzare le varie tipologie di terreno, in quanto questo può essere effettivamente anche abbandonato legalmente dal proprietario e può versare in una condizione considerabile tale. In questo caso il terreno passa sotto la gestione del comune di appartenenza e può essere tranquillamente “occupato” ed utilizzato facendo una domanda presso la municipalità.
Se il precedente proprietario non si “rifà vivo” entro una determinata porzione di tempo, il terreno passa per usucapione all’ultimo utilizzatore, anche se questo accade dopo 10 o 20 anni.
Se il terreno è invece ancora legalmente di qualcuno, è sempre possibile ottenerlo tramite un acquisto vero e proprio, una donazione oppure è possibile dividere gli eventuali profitti attraverso il sistema di usufrutto.
Come si può guadagnare da un terreno abbandonto? Le applicazioni sono innumerevoli ma è sempre meglio comprendere quali sono le potenzialità di un terreno. Se ad esempio la nostra intenzione è sviluppare una coltivazione o un allevamento, risulta opportuno verificare due cose in particolare, l’eventuale collegamento logistico e la presenza di nutrienti adatti, ad esempio consultando un agronomo.
In questi anni diverse forme di prodotti coltivati si sono rivelati particolarmente vantaggiosi, come funghi, aloe vera, zafferano, ma anche bacche di goji e tanti altri prodotti “di nicchia”.
