E’ piuttosto difficile separare la popolazione italiana in senso generico dalle proprie abitudini e tradizioni, anche se queste coinvolgono un aspetto apparentemente “freddo” e distaccato come il denaro, ciò risulta evidenziato dalla lira e dalla sua diffusione che è stata importante in modo specifico a partire dalla fine dell’Ottocento, a poca distanza dallo sviluppo dell’Unità d’Italia, anche se ttra le emissioni più famose spiccano ad esempio le 500 lire, coniate molto più tardi.
Se hai queste 500 lire guadagni €10.000: ecco quali sono. FOTO
Le 500 lire infatti esistono fin dal periodo monarchico, ma solo con il secondo dopoguerra e con la proclamazione della Repubblica nuovi tagli monetari hanno fatto il loro esordio tra la popolazione, come la 500 lire in argento, nello specifico quella con le 3 Caravelle, divenuta simbolo di un’era di ricostruzione economica e sociale ma anche di grande transizione.
Infatti il periodo che corrisponde tra la metà degli anni 50 e buona parte degli anni 60, legati al boom economico italiano, ha visto la diffusione delle 500 lire d’argento 825.
Si tratta di una emissione non rara ma che assolutamente merita considerazione, anche perchè proprio in questa categoria di monete possono celarsi esemplari estremamente rari, come la famosa Caravelle “sbagliate” o “caravelle al contrario”.
Se una normale 500 lire vale infatti da pochi euro fino ad un massimo di 30 – 35, la prima emissione diffusa in quantità molto limitata, in quanto moneta di prova da parte della Zecca di Roma, è sicuramente degna di attenzione.
“Sbagliate” perchè la raffigurazione delle bandiere poste sopra le vele delle imbarcazioni conferisce l’idea di una navigazione controvento, dettaglio non “errato” dal punto di vista marinaresco ma considerato tale da uno estetico: del migliaio di esemplari di queste 500 lire di prova quasi tutti sono gelosamente custoditi dagli appassionati, in quanto il valor è decisamente alto.
Un esemplare in buone condizioni vale dai 2500 fino ai 5000 euro, ma diversi “pezzi” in stato perfetto (Fior di Conio) sono stati venduti all’asta anche per più di 10.000 euro.
