Così come per le monete, l’iter che ha portato lo sviluppo delle banconote dell’euro è iniziato alla fine degli anni 90, ma ha visto una reale applicazione a partire dal 2002 per la maggior parte delle nazioni fondatrici del concetto di moneta comunitaria, che oggi abbraccia un nugolo di paesi piuttosto vasto. Anche se l’euro è oramai abbastanza “assorbito” dalle abitudini, la valuta europea pur essendo “giovane” è già stata modificata più di una volta, a partire dall’aspetto degli esemplari. Questo perchè nel corso degli anni le diverse strategie finanziarie della Banca Centrale Europea, che di fatto conferisce direttive specifiche alle nazioni che ne fanno uso, hanno portato a modificare le banconote ma anche ad abbandonare progressivamente alcuni tagli. Quali sono le banconote cbe non saranno più realizzate?
Addio a queste banconote dell’Euro: ecco quali vengono ritirate
Il compendio di banconote comunitario orignale, che ha esordito agli inizi degli anni 2000 era costituito da 8 “pezzi” di carta moneta, riconoscibili per il colore e la dimensione crescente a seconda del potere d’acquisto.
Precisamente le banconote da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro hanno trovato una diffusione non continua tra le versioni, in quanto i tagli “medi” sono quelli oggi più comuni, appena sotto ci sono quelli minori, e meno diffusi quelli maggiori.
Il taglio da 500 euro, sicuramente quello meno comune, a causa dell’ingente potere d’acquisto, anche perchè da diversi anni in tutti i paesi dell’Eurozona i 500 euro non sono più stampati pur restando validi negli esemplari ancora presenti.
L’intento da parte dei governi dei singoli stati ma anche da parte dell’Unione Europea è quello di ridurre l’evasione fiscale, condizione che in parte richiede una diffusione minore di carta moneta, in particolare quella dotata di un importante potere d’acquisto.
Il prossimo anno la BCE inizierà l’iter che porterà ufficialmente l’adozione e lo sviluppo della terza serie delle banconote in euro, serie che probabilmente non presenterà il “taglio” da 200 euro oltre a quello da 500 euro per i motivi già specificati.
