L’assegno unico è stato uno strumento adottato nel corso dello scorso anno che ha sostituito gli assegni familiari, e tutti i contributi inerenti, tra agevolazioni e bonus inerenti ai nuclei familiari con figli sono stati accorpati sotto questa forma, che è stata confermata anche per il 2023.
Assegno unico, ecco la novità che sconvolge tutti: non si potrà più…
Si tratta di una erogazione di denaro erogata mensilmente direttamente tramite bonifico (e non tramite busta paga come per le appena menzionate metodologie diffuse prima dell’adozione di questo strumento).
E’ un vero e proprio sussidio economico ottenibile da di ha figli, dal 7° mese di gravidanza, fino al 21° anno di età. L’importo è variabile da 175 euro a 50 euro al mese, a seconda dell’ISEE (in caso di mancata presentazione dell’ISEE l’importo resta di 50 euro mensili), mentre per i figli maggiorenni questo “scala” da 25 a 85 euro, fino ai 21 anni di età del figlio, a patto che però quest’ultimo segua un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea, oppure un tirocinio oppure un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro, oppure il servizio civile oppure ancora che risulti disoccupato ed iscritto al collocamento.
Gli importi hanno subito un leggero incremento in virtù della rivalutazione, quindi chi l’assegno da 150 euro mensile diventa da 162, quello da 50 passa a 54, quello da 175 aumenta a 189 euro.
Per il 2023 sono state messe a punto alcune diversità ad esempio è previsto un incremento del 50 % in caso di figli fino a 3 anni di età, per il primo anno di vita o in presenza di redditi ISEE fino a 40.000 euro per i nuclei con tre o più figli.
Proprio nel mese di marzo sono previsti gli importi saldati in corrispondenza del conguaglio e il pagamento degli arretrati per chi ha fatto richiesta dell’Assegno Unico nel corso delle mensilità precedenti.