Chi ha almeno 30 o 40 anni ricorderà indubbiamente la lira come valuta, che è stata la “moneta” per eccellenza, fortemente simbolica sia per i singoli cittadini che dal punto di vista storico, grazie ala compendio di emissioni che hanno accompagnato intere generazioni di italiani, come la 50 lire, la cui più famosa variante è sicuramente la Vulcano. Ma quanto possono valere queste monete non così antiche?
Quanto valgono le 50 lire con Vulcano? La risposta toglie il fiato
La 50 lire Vulcano è stata emessa dalla zecca di Roma per circa mezzo secolo, a partire dagli anni 50 fino ai primi anni 90. La quasi totalità è costituita dalla 1° tipo, ossia quella dalle dimensioni più che discrete, sviluppata fino al 1989, quando è stata sostituita dalla 2° tipo, identica per aspetto ma grande esattamente la metà.
Proprio le dimensioni hanno caratterizzato il poco successo di questa seconda serie, che è durata pochi anni, prima di essere sostituita dalla metà degli anni 90 dall’ultima prima dell’euro, ossia la Italia Turrita.
La Vulcano 1° tipo è stata coniata, come per le successive, in una lega conosciuta come Acmonital, composta da un mix di vari metalli ossia ferro/nichel/cromo/vanadio.
Gli esemplari più rari e preziosi della 50 lire corrispondono a quelli dei primi anni, ad esempio una moneta del 1959 vale da 10 fino a oltre 500 euro, se in perfetto stato.
Però ancora più ricercati e rari sono gli esemplari di prova, che comprendono monete realizzate in pochi esemplari esclusivamente per testare l’aspetto e la struttura.
Dal 1950 al 1954 sono state coniate molte 50 lire Vulcano di prova, alcune sono simili alle versione finali, eccezion fatta per la scritta Prova in piccolo su uno dei margini, mentre altri di prova non hanno la scritta ma hanno un bordo interno perlinato, che manca nella versione definitiva.
Tutti questi esemplari sono rarissimi, in quanto è difficile da quantificare: il valore è solitamente corrispondente ad un minimo di 2000 euro fino a oltre 6000 euro.